Pubblicato su politicadomani Num 92-93 - Giugno/Luglio 2009

Itinerario I
Turismo e sviluppo del territorio

Come per i Campi Flegrei, anche a nord di Napoli la riqualificazione del territorio passa attraverso percorsi turistici integrati lungo il Parco delle Colline

Una buona idea per l'estate è percorrere in Campania la strada dei vini dei Campi Flegrei.
Nata nel 2005, ne fanno parte i comuni di Napoli, Pozzuoli, Procida, Marano, Quarto, Bacoli e Monte di Procida.
Oltre a visitare le aziende impegnate in prodotti D.O.C. ben commercializzati e apprezzatissimi all'estero, quali i vini Falanghina e Piedirosso, si scoprirebbero molti altri prodotti di nicchia e di eccellenza dell'agricoltura locale, come la mela annurca, la ciliegia della Recca, i piselli Santa Croce. "Lungo la strada" continuano a vivere forme di artigianato locale quasi del tutto scomparse: ricami su tulle, trine, ceramica, arte presepiale, cestini intrecciati; una produzione artigiana di qualità che vale la pena riprendere e sostenere non solo per ragioni culturali - per non lasciar morire un pezzo rilevante della storia e delle tradizioni del nostro paese - ma anche per ragioni economiche, per favorire l'occupazione e sostenere la crescita della imprenditoria locale.
La strada dei vini non è però solo degustazione di prodotti enogastronomici e artigianato: essa si distende lungo il Parco dei Campi Flegrei e il Parco delle Colline di Napoli. Il viaggiatore-turista, italiano e straniero, che percorre il territorio si imbatte ad ogni passo in reperti storico-archeologici di enorme interesse in cui si intrecciano storia, mito e leggenda (sono nel Parco dei Campi Flegrei l'ingresso agli inferi del lago Averno e l'antro della Sibilla cumana) e si ritrova immerso in uno spazio paesaggistico unico, di straordinaria bellezza e varietà.
Il Parco delle Colline di Napoli, in cui è immersa Marano, è il contesto paesaggistico su cui puntare per promuovere lo sviluppo integrato dell'intero territorio attraverso il turismo. Ci sono sul territorio potenzialità da sfruttare: un'agricoltura specializzata e di nicchia, un artigianato da riscoprire e valorizzare, reperti archeologici e testimonianze di una storia millenaria, attività tipiche quali l'estrazione del tufo, la pozzolana, il lapillo e la rena trasportata a valle dai torrenti invernali, la posizione geostrategica a nord di Napoli e ad est della zona dei Campi Flegrei, passaggio obbligato per raggiungere da nord sia la metropoli che i Campi. Ideare percorsi turistici in cui il viaggiatore-turista possa scegliere fra quantità e varietà delle offerte, dotare il territorio di tutte quelle strutture e servizi che lo rendano facilmente fruibile, inventare partenariati pubblico-privato (come è accaduto per i Campi Flegrei la cui ripresa turistica ed economica è in atto). È questo il progetto generale, è in questa cornice che vanno inseriti tanti progetti diversi fortemente collegati fra loro.
C'è quindi bisogno di un lavoro di analisi del territorio per studiare le possibilità di sviluppo imprenditoriale, l'offerta culturale e quella dei servizi: c'è bisogno di strutture e persone dedicate che sappiano creare e mantenere i necessari contatti, oltre che promuovere idee e comportamenti virtuosi; c'è bisogno, soprattutto, di operatori sensibili nella amministrazione e nella politica delle singole città; c'è bisogno, infine, di una corretta e capillare informazione sul territorio.
È a questo scopo che sono nate le agenzie di sviluppo integrato con il compito di porre in relazione i diversi attori locali e fare sul territorio opera di formazione e di informazione (quella per l'area nord di Napoli è la Liternum Sviluppo NapoliNord). Occorrono però interlocutori istituzionali pronti ad ascoltare e ad agire, consolidate reti di contatto e, soprattutto, il coinvolgimento dei cittadini.
Perché o si cresce tutti insieme o si è destinati al degrado. Lo splendore dei luoghi e del paesaggio non basta. Lo sappiamo bene.

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