Pubblicato su politicadomani Num 90 - Aprile 2009

In Breve

 

Sicurezza e libertà
Sa di grossolana incostituzionalità l'art. 50 bis del ddl sulla sicurezza:"Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato […] e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il ministro dell'Interno […] può disporre con proprio decreto l'interruzione dell'attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine". Il contrasto è con l'art. 21 della Costituzione, che dà tale potere solo alla magistratura. Era fascista il potere di sequestro dei prefetti.

Al Messaggero tagli senza futuro
Nonostante il Messaggero sia forte di oltre un decennio di crescita e di utili annuali superiori alla media, per il 2009 il Direttore e l´Azienda hanno deciso di diminuire di 2 milioni di euro gli stipendi di oltre 200 giornalisti, senza garantire però che non verrà dichiarato lo stato di crisi. I giornalisti sono pronti a discutere ma non accettano soluzioni unilaterali. "Non siamo mai stati associati ai vantaggi, non possiamo ora portare tutto il peso della crisi". È possibile, dicono, uscire dalla crisi in modo non traumatico investendo nel futuro perché "a vincere non sarà chi si è limitato ad usare la scure, ma chi avrà saputo progettare proprio oggi nuove strade di sviluppo nella qualità".

Se lo conosci lo eviti
È stato presentato al Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti il Quaderno Unci intitolato "Ddl Alfano: se lo conosci lo eviti". Raccoglie le opinioni di giuristi, magistrati, avvocati, investigatori, giornalisti e un'ampia documentazione che la Fieg ha trasmesso alla Commissione Giustizia della Camera. L'Unci ha inviato il Quaderno a ciascun deputato e senatore, oltre che ai rappresentanti delle istituzioni nazionali per sostenere la battaglia contro il ddl. Non è un pamphlet polemico o un trattato scientifico, ma uno strumento di conoscenza, analisi e intervento per aiutare i legislatori ad approvare una buona legge che, in questo caso, sarebbe radicalmente diversa dal ddl Alfano.

Milioni di sprechi
Una delle storture del sistema dell'informazione italiano sono le "rese", quei giornali invenduti che viaggiano per lo stivale su e giù: dall'editore all'edicola e poi all'editore e al macero. Risulta all'Ads (accertamento diffusione stampa ) che in un anno, agosto 2007-luglio 2008, il Corriere della Sera ha buttato più di 57 milioni di copie; libero più di 31 milioni (la metà di quelle che stampa); Repubblica 58 milioni; La Stampa 38 milioni; l'Unità 28 milioni; Il Resto del Carlino 15 milioni; Avvenire quasi 17 milioni; il Manifesto 23 milioni (oltre il 70% vanno al macero). I periodici non sono da meno: Panorama manda al macero 6,5 milioni di copie in un anno; l'Espresso 6,9 milioni; Sorrisi e Canzoni Tv 12,3 milioni di copie (stampa quasi a vuoto).

Libera contro le mafie
L'associazione Libera Nomi e Numeri Contro le mafie, nel 15° anniversario dell'uccisione di Don Peppe Diana, sacerdote casalese vittima della camorra, lo ha ricordato a Casal di Principe in una grande manifestazione e con lui ha ricordato tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata in provincia di Caserta. La giornata della Memoria e dell'Impegno è solo la prima di una tre giorni che si è tenuta in Campania (il 20 e il 21 a Napoli). Alla manifestazione hanno partecipato oltre 100mila persone provenienti da tutt'Italia. Molti giornalisti sono stati vittime della mafia: fra questi Giancarlo Siani (Napoli) e Peppino Impastato (Cinisi in provincia di Palermo).

 

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