Pubblicato su Politica Domani Num 9 - Dicembre 2001

Televisione
TV PUBBLICHE FORTI E INDIPENDENTI
Convegno dei principali enti radiotelevisivi dell'Unione Europea

Raffaello A. Doro

Mercoledi 24 ottobre 2001, presso i saloni della RAI di viale Mazzini, si è tenuto un incontro di routine fra i principali enti radiotelevisivi pubblici dell'Unione europea: l'inglese BBC, la francese France Television, la spagnola RIVE, la tedesca ZDF, oltre all'italiana RAI.
Il punto di partenza dei big della comunicazione televisiva europei è, nelle intenzioni, quello di fare muro di fronte al rischio di monopolio delle informazioni dovuto alla concorrenza sempre più incalzante dei grandi gruppi privati.
I cinque rappresentanti degli enti europei (il presidente RAI Zaccaria, il direttore della BBC Greg Dyke, il tedesco Dieter Stolte, lo spagnolo Javier Ferrari, il francese Marc Tessier) hanno deciso di stilare un documento comune in cui vengono ribaditi alcuni punti di convergenza da presentare al dibattito in seno alla UE. Nel documento sono stati sottolineati i seguenti punti:
- l'importanza fondamentale di un servizio pubblico forte e indipendente, dotato di uno statuto garantito dalla legge tale che assicuri il pluralismo e l'indipendenza politica degli enti radiotelevisivi pubblici;
- la preoccupazione per i fenomeni di concertazione, orizzontale e verticale, dei media commerciale;
- la necessità, di fronte a tale concertazione nel settore privato, di una sempre più stretta cooperazione industriale fra gli enti pubblici, soprattutto in relazione ai canali satellitari, lo sport e la fiction;
- la volontà di impegnarsi nel settore dei nuovi media e nella transizione alla tecnologia digitale in modo da consentire a tutti i cittadini l'accesso ai nuovi servizi della società dell'informazione;
- infine, la necessità di garantire ai cittadini un accesso universale ai grandi eventi della società mondiale.
I cinque punti, raccolti in una "Dichiarazione finale", si traducono in una ufficiale richiesta alle istituzioni europee perché fungano da garanti e si impegnino ad elaborare norme che consentano una maggiore chiarezza giuridica in materia di finanziamento del servizio pubblico.

 

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