Pubblicato su Politica Domani Num 9 - Dicembre 2001

FELICE BORSATO, GIORNALISTA E SCRITTORE

 

"Felice Borsato ha lavorato dal 1953 al 1976 al Giornale d'Italia, cronista, caposervizio ed inviato, prima dell'esperienza alla Rai, ancora da inviato speciale oltre che conduttore e radiotelecronista.
Considera questo libro, pubblicato nel centenario della fondazione del quotidiano ideato e realizzato dal grande Bergamini, un "lavoro di cronaca" come tanti altri, anche sugli avvenimenti che ha seguito professionalmente: dall'alluvione del Polesine ancora quasi ragazzo, al disastro del Vajont, al tumultuoso varo dell'ordinamento regionale del 1970 in Calabria, agli anni santi da Pio XII a Giovanni Paolo II. E ha fatto ricerca contribuendo a chiarire la verità storica sullo sbarco alleato del 1944 sul litorale a sud di Roma, considerando soprattutto il ruolo, scomodo e ancora disconosciuto, degli italiani che combatterono "per l'onore della Patria".
"Terza Pagina" è cronaca e storia vera del giornalismo; e vuol essere un riconoscimento doveroso a chi, con l'informazione, ha diffuso la cultura italiana nel mondo"
(Quarta di copertina di "Terza pagina", Edizioni Pagine, 2001)

"Negli ultimi tempi quella diversificazione della difesa americana che conosciamo come "Internet" ha aperto un'accelerazione delle capacità umane di memorizzazione e di comunicazione che ha reso possibile l'accesso diretto e istantaneo a una quantità illimitata d'informazioni. Ma proprio questa quantità illimitata d'informazioni si accompagna - il fenomeno è particolarmente grave inIitalia - ad una decadenza netta della loro qualità. La concentrazione sempre più forte e in meno mani degli strumenti informativi, con reti di distribuzione su base intercontinentale sempre più monopolizzate, bombarda l'utente di immagini e messaggi tanto seducenti quanto poveri di contenuto. Non è un caso che si sia affermato il luogo comune di una cultura di massa, che è una contraddizione in termini. L'omologazione al basso - fatta del minimo comun denominatore di sesso, soldi e successo - viene sostituita alla critica. La chiusura reale dell'universo del discorso viene gabellataper estensione mirabile delle capacità di comunicazione. L'Altare viene sostituito con il culto della bevanda alla moda, la Patria con il poster "multiculturale" della casa di stracci, la Famiglia con l'ambiguità sessuale di indossatrici e fotomodelli.
Borsato mostra, sul campo, come possa esistere - e sia esistito - un giornalismo diverso, innamorato dei fatti e dei valori, capace di rispecchiarsi in una "terza pagina" culturale senza dimenticare i "fondamentali" di cronaca, sport e spettacolo"

(Guglielmo de' Giovanni Centelles, Accademico Pontificio di Belle Arti e Lettere, dalla prefazione di "Terza Pagina")

 

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