Pubblicato su politicadomani Num 88 - Febbraio 2009

In Breve

 

1.502
Ad avvistarlo è stato un pescatore, nel pomeriggio dello scorso 26 dicembre. Il cadavere galleggiava tra gli scogli di Melilla, l’enclave spagnola in Marocco. È la vittima numero 1.502 del 2008. Un dato che segna un meno 23% rispetto al 2007, quando le morti documentate alle frontiere Ue furono 1.942, poco meno delle 2.088 registrate nel 2006. Difficile comparare i dati, dato che si tratta delle sole notizie riportate dalla stampa. Nessuno infatti è in grado di conoscere il numero di naufragi “fantasma” sfuggiti alla cronaca ma non ai pescatori del Canale di Sicilia, che continuano a pescare resti umani nelle reti, specialmente in prossimità delle coste libiche.
[fonte: Fortress Europe]

Senza vergogna
Hammarberg, commissario del Consiglio d’Europa per i diritti umani, ha presentato in Senato la sua relazione alla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Il quadro è durissimo. Le condizioni dei campi rom nel nostro Paese sono inaccettabili e il commissario accusa l’Italia per il mancato riconoscimento dei diritti di cittadinanza: “Molti che abitano in questi campi vivono in Italia da tantissimi anni, i bambini sono nati in Italia, parlano italiano e si sentono italiani anche se non hanno i documenti: bisogna regolarizzare questi bambini. Se il minore non ha la cittadinanza, dice la Convenzione Onu per i diritti umani sottoscritta anche dall’Italia, spetta al paese che lo ospita concedergliela”. Secondo il ministro degli esteri Frattini, però, il Commissario avrebbe “offeso gravemente i sentimenti degli italiani”.

Unicef a Gaza
Sono 500.000 gli abitanti di Gaza che non hanno accesso all'acqua corrente, a seguito di danni alle condotte idriche e fognarie. Altre 500.000 ne hanno accesso solo di tanto in tanto. Negli ultimi giorni l'UNICEF ha distribuito oltre 66.000 bottiglie di acqua, materiali idrici e igienico-sanitari di emergenza per 30.000 persone. I liquami inondano le strade e i rifiuti non vengono raccolti per le condizioni di insicurezza. Intanto l'apertura delle scuole, che hanno subito notevoli danni alle infrastrutture in seguito al conflitto, è stata rinviata a febbraio.Serviranno 20 milioni di dollari per gli aiuti di emergenza nelle prime otto settimane ha detto il presidente di Unicef Italia.
[fonte: Unicef]

Nulla di nuovo
Sabato 24 un’operazione dei soldati americani appoggiati dall’aviazione ha fatto 16 vittime civili. Lo afferma un consigliere del presidente Hamid Karzai mandato a investigare. I militari americani ieri avevano comunicato che nell’attacco erano stati uccisi 15 combattenti talebani, ma Assadullah Wafa ha smentito dicendo che le vittime sono civili, tra cui molti donne e bambini. Migliaia di persone hanno protestato per le strade di Mehtar Lam, la capitale della provincia di Laghman, gridando slogan contro gli Stati Uniti e contro Karzai. Il portavoce del comando militare americano ha detto che sul caso sarà avviata un’inchiesta congiunta con le autorità afgane.
[fonte: Misna]

L’abbraccio
È passata alla camera senza l’IdV, l’UDC, i Radicali e alcuni deputati della maggioranza la ratifica del trattato con la Libia. Fra le ragioni del voto contrario i 5 miliardi di dollari per cancellare il debito coloniale saranno a carico dell’Eni che presumibilmente li scaricherà sugli utenti. Una cifra troppo generosa per un regime dittatoriale. Ma c’è di peggio. Il Trattato prevede la collaborazione in campo militare: manovre congiunte, scambio di esperti e l’impegno ad agevolare «un forte e ampio partenariato industriale nel settore». Che fine ha fatto la legge italiana 185/90, che disciplina il commercio delle armi e vieta le esportazioni ai paesi che violano le libertà fondamentali?

 

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