Pubblicato su politicadomani Num 87 - Gennaio 2009

Striscia di Gaza
L’offensiva

 

Dopo tre giorni di bombardamenti, i palestinesi uccisi sono almeno 321, un bilancio  parziale perché sotto le macerie ci sarebbero corpi senza vita. Secondo l’agenzia palestinese Maan i feriti sono almeno un migliaio e 200 sono ricoverati in gravi condizioni. Gli ospedali non hanno più mezzi: l’anno e mezzo di assedio israeliano che ha preceduto l’attacco ha azzerato scorte medicinali e attrezzature. Manca qualsiasi genere di prima necessità: e mentre le strade di Gaza sono generalmente deserte, davanti ai panifici si formano lunghe code. L’incidenza percentuale di bambini e donne tra le vittime è alta: il 10% dei feriti sarebbero bambini con meno di 10 anni e il 7-8% donne. Al Centro per i diritti umani al-Mezan (Gaza) parlano di 3000 abitazioni danneggiate, 4 moschee distrutte e così anche 34 officine, 16 siti della sicurezza, 3 imbarcazioni. Bombardata la sede dell’Università islamica. Tra le vittime ci sono i 120 poliziotti che sabato stavano assistendo a una cerimonia (il primo obiettivo dell’offensiva israeliana). I bilanci in circolazione in queste ore, non sono gli stessi sui vari media: quelli israeliani evitano commenti sulle vittime civili, ancora peggio sono i media occidentali, soprattutto le tv, che hanno finora dato più peso all’unica vittima israeliana uccisa per l’esplosione di un razzo lanciato da Gaza.

[fonte: Misna]

 

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