Pubblicato su politicadomani Num 81/82 - Giugno/Luglio 2008

Disattenzioni
Minori stranieri in Italia, fra tutela e diritti negati
In un convegno a Roma l'Assessore Silvia Costa fa il punto sulla situazione minori nel Lazio e auspica una presa di distanza del Governo italiano contro la vergognosa Direttiva rimpatri appena approvata dal Parlamento Europeo

 

"Accoglienza, tutela e ascolto dei minori stranieri in Italia", è il titolo del convegno organizzato dal Garante dell'infanzia e dell'adolescenza del Lazio, Francesco Alvaro, in collaborazione con "Save the Children", a Roma il 19 giugno scorso. L'incontro di studi è avvenuto appena il giorno dopo l'approvazione al Parlamento Europeo della Direttiva rimpatri che prevede, fra l'altro, il prolungamento fino a 18 mesi dei tempi di detenzione per migranti irregolari, regole processuali che mettono in discussione le garanzie degli imputati, la possibilità di detenzione per i minori non accompagnati, e la possibilità di espulsioni verso i paesi di transito.
"Mentre noi parliamo di rafforzare le tutele per i minori stranieri non accompagnati, il Parlamento europeo ieri ha approvato una direttiva sulle procedure comuni per i rimpatri, lesiva della Convenzione Onu sull'infanzia, prevedendo non solo il rimpatrio dei minori non accompagnati, senza nessuna valutazione preventiva del rischio a cui li si espone, ma addirittura il rimpatrio in paesi diversi da quelli di provenienza, anche dove non sono i loro genitori, purché vi siano "strutture per l'accoglienza" non meglio precisate. Prevede inoltre un periodo di trattenimento fino a 18 mesi, sia pure in circostanze eccezionali, configurando di fatto la detenzione di un minore. Mi auguro che il Parlamento italiano, il nostro Governo e gli organismi impegnati su questo fronte facciano sentire la loro voce". È quanto ha dichiarato l'Assessore all'Istruzione, diritto allo studio e formazione della Regione Lazio, Silvia Costa durante il convegno.
La posizione della Regione e in particolare dell'Assessore Costa nei confronti dei migranti, in specie minori, è improntata a regole di accoglienza e tutela, molto diverse dal clima di timore e caccia alle streghe che sta trionfando, non solo in Italia.
"Ho proposto al Garante per l'Infanzia, Francesco Alvaro - ha sottolineato l'Assessore - che si realizzi un Osservatorio regionale su questo tema, in collegamento con il relativo Comitato nazionale. Mentre sono noti i dati diffusi dal Comune di Roma, che nel 2007 ha accolto 1152 minori non accompagnati e che ha attivato un ufficio ad hoc per sostenere le diverse comunità di accoglienza, non vi sono invece analoghe iniziative nel resto della Regione, salvo l'avvio dell'Ufficio del garante a Viterbo."
Politica dell'accoglienza, quindi e inserimento nel tessuto sociale del Paese sono le strategie adottate (altra cosa, invece, sono i comportamenti di singoli o di specifici gruppi).
"Per quanto riguarda l'inserimento scolastico e formativo negli istituti del Lazio - ha proseguito Silvia Costa - i minori non italiani sono circa 50 mila, pari al 10% del totale nazionale degli stranieri, con una presenza che per ora riguarda prevalentemente le scuole materne e le primarie di 1° e di 2° grado, ma che sta coinvolgendo sempre più le superiori."
"Vanno, però, distinti, all'interno di questo universo, gli studenti non cittadini italiani (che sono ormai la maggioranza) e i minori extracomunitari che arrivano già più grandicelli per il ricongiungimento familiare, dai minori non accompagnati. In base alla convenzione Onu sulla tutela dell'infanzia ed alle altre normative comunitarie e nazionali, questi ultimi necessitano di particolari forme di tutela, tra cui quella del divieto di espulsione e di osservanza della misure di protezione previste per i minori in stato di abbandono, soprattutto qualora richiedano asilo in quanto provenienti da paesi in stato di guerra o ad alto rischio".
Nella legge regionale sull'immigrazione, in approvazione in Consiglio regionale, ha detto la Costa, sono previste misure e interventi più specifici ed organici per l'inserimento scolastico e formativo dei minori stranieri. Utili ed efficaci sono state le attività svolte negli anni che mirano al rafforzamento delle competenze linguistiche degli studenti stranieri e delle loro famiglie, realizzate anche attraverso convenzioni con l'Università Roma Tre. Attraverso i corsi triennali professionali integrati, organizzati e sostenuti dalla Regione, e frequentati in larga parte dagli stranieri sono stati realizzati interventi di inserimento lavorativo di adolescenti oltre i 14 anni. La presenza di molti studenti stranieri sta inoltre cambiando il volto della popolazione scolastica. Capire meglio per trovare strategie appropriate comuni, questo lo scopo di un seminario nazionale sul tema degli studenti stranieri nelle scuole che si terrà il 17 ottobre, ha concluso l'Assessore Costa.

[Fonte: Ufficio Stampa Assessorato Istruzione, Diritto allo studio e Formazione della Regione Lazio]

 

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