Pubblicato su politicadomani Num 80 - Maggio 2008

L'appello di Tradewatch
UE e la corsa che uccide
Lettera a Prodi per fermare gli Epa. Si riporta il testo integrale della lettera scritta da Tradewatch e pubblicata nel sito di Nigrizia (www.nigrizia.it) il 14/12/2007

 

L'Unione Europea continua nella sua folle e insensata corsa per la chiusura dei negoziati per gli accordi di libero scambio con i Paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (Accordi di Partenariato economico-APE/EPA).
In questi giorni, nonostante le richieste di fermare il processo pervenute da molti Paesi africani all'ultimo vertice Unione Europa-Africa, e la netta opposizione dell'Unione Africana, si stanno concludendo accordi parziali "ad interim" con sub-regioni e singoli Paesi che avranno risvolti negativi su tutti gli altri
L'Ue, anziché accettare una proroga delle scadenze negoziali, ha posto i Paesi ACP di fronte a una scelta: firmare o vedersi ridurre il livello di preferenze commerciali di cui godono in Europa. Cioè: niente firma, stop ai vostri prodotti, alcuni dei quali essenziali per il reddito di centinaia di migliaia di comunità. Un ricatto che svela, se ce n'era bisogno, il vero volto della politica di cooperazione europea verso i Paesi di Africa, Caraibi e Pacifico. Verso l'Africa in particolare, visto che anziché combattere la povertà, utilizza la leva del libero commercio per l'affermazione dei propri interessi, prodotti, imprese.
La Campagna per la Riforma della Banca mondiale, Fair, Crocevia, Mani Tese, Terra Nuova, Rete Lilliput e i Beati i Costruttori di Pace attivi nell'Osservatorio sul commercio internazionale Tradewatch, in una lettera aperta a Prodi, denunciano la politica della Commissione europea e chiedono al presidente Prodi che l'Italia assuma in Consiglio europeo, e in tutte le sedi adeguate, una posizione di rifiuto di questa logica che riduce la cooperazione ad un mero strumento di penetrazione economica.
L'Osservatorio chiede anche al Governo (e al Parlamento) di imprimere un chiaro indirizzo di solidarietà nella politica di cooperazione allo sviluppo italiana, innanzitutto con l'approvazione della tanto auspicata Riforma della legge 49/1987, che garantirebbe maggiore coerenza, coordinamento ed efficacia alla politica estera del nostro Paese.
La lettera è inviata per conoscenza anche al ministro degli Esteri Massimo D'Alema e alla vice ministro agli Esteri con delega alla Cooperazione Patrizia Sentinelli.

IL COMMENTO
8 maggio 2008. Prodi è tornato a fare il professore. Da oggi le redini del governo sono nelle mani di Berlusconi IV. La rivoluzione di aprile di cui l'Italia è stata oggetto e testimone si è conclusa con un rivolgimento che, almeno all'apparenza, è totale. L'appello di Tradewatch dovrebbe essere reindirizzato al nuovo Presidente del Consiglio e al nuovo Ministro degli Esteri, Berlusconi e Frattini. Ambedue dovrebbero rispondere all'appello, se non altro per mostrare sul serio la discontinuità che hanno promesso. Ma siamo in ambito cooperazione allo sviluppo internazionale e visti i presupposti e i precedenti, il condizionale è d'obbligo.

 

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Num 80 Maggio 2008 | politicadomani.it