Pubblicato su politicadomani Num 80 - Maggio 2008

Le sette sorelle

 

British Petroleum, Royal Dutch-Shell, le statunitensi Standard Oil of New Jersey (Exxon), Standard Oil of California (Chevron), Mobil, Gulf e Texas Oil Company. Sono queste le compagnie petrolifere che per oltre un ventennio hanno dominato il mercato mondiale. Controllavano quasi tutto il petrolio del Golfo Persico, grazie a concessioni ottenute per un pezzo di pane negli anni venti e trenta, e l'80% delle riserve e della raffinerie dentro e fuori gli Usa. Decidevano il prezzo del petrolio imponendolo con il meccanismo del "posted price": il prezzo era stabilito sulla base delle previsioni di domanda del greggio, ai paesi produttori veniva garantito un certo ritorno, il resto era incamerato dalle compagnie che si accollavano il rischio (ben calcolato) delle fluttuazioni di prezzo. Il predominio assoluto delle compagnie durò fino alla nascita dell'OPEC, nel 1960. Tuttavia le riserve accumulate negli anni permisero loro di affrontare lo shock petrolifero del '73, e di incamerare profitti giganteschi grazie al prezzo del petrolio che in quel periodo era aumentato di 12 volte.
Fu Enrico Mattei, politico e geniale uomo d'affari, a dare alle compagnie il nome di "Sette Sorelle" quando, a capo dell'Eni, decise che l'Italia avrebbe dovuto provvedere al proprio fabbisogno energetico in maniera autonoma spezzando i legami che la vincolavano al cartello e aprendo canali privilegiati direttamente con i paesi arabi. Una politica che lo espose ad aspre critiche e al pericolo di attentati. Mattei perse la vita nella caduta del suo aereo nel 1960. Un attentato, probabilmente.

 

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