Pubblicato su politicadomani Num 80 - Maggio 2008

Azioni diplomatiche
Nord Africa e Medioriente, un impegno italiano di cooperazione
Siamo presenti con progetti di sostegno alla stabilità e allo sviluppo economico e sociale nel centro della zona geopolitica più insicura del mondo

di C.C.

I Paesi appartenenti alle zone del Nord Africa (Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco), Vicino e Medio Oriente (Territori Palestinesi, Giordania, Libano, Siria, Iran, Iraq, Yemen) e Penisola Balcanica (Albania, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Serbia e Montenegro), costituiscono un'area molto delicata per gli equilibri geopolitici internazionali. Dopo tutto l'Italia ha rapporti secolari con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Il nostro Paese è presente, in queste aree, attraverso un'importante azione diplomatica compiuta dalla cooperazione allo sviluppo. Le linee d'intervento sono spiegate nel dettaglio all'interno del sito www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it.
L'obiettivo della nostra politica estera è quello di assicurare la stabilità politica e il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali. Tale scopo viene perseguito mediante interventi diretti a sviluppare i settori chiave dell'economia e della società nei singoli Stati. In particolare, gli interventi si sono concentrati nei settori dello sviluppo della piccola e media impresa; delle infrastrutture, della sanità, dell'agricoltura, dell'energia, della tutela ambientale, della valorizzazione del patrimonio culturale, con particolare attenzione alla tematica del rafforzamento istituzionale. "L'aiuto allo sviluppo nei confronti di alcuni di questi paesi rappresenta, inoltre - si legge nella nota esplicativa della cooperazione allo sviluppo - un elemento importante ai fini di un'efficace gestione dei flussi migratori che da tali regioni originano in direzione dell'Italia e dell'Europa".
Per quanto riguarda le singole aree geografiche, appare importante ricordare che nei Paesi del Maghreb l'impegno italiano in questi anni si è concentrato nel favorire lo sviluppo del settore privato e in particolare a sostenere la piccola e media impresa.
Nella zona del Medio Oriente e relativamente al processo di pace israelo-palestinese, gli interventi, fino alla crisi nell'autunno 2000, erano fondamentalmente costituiti da progetti di sviluppo. A seguito però, della ripresa della crisi israelo-palestinese, l'impegno della Cooperazione italiana si è spostato anche su interventi di sostegno al budget del Governo palestinese, nonché su programmi di emergenza e di carattere umanitario. "Tra l'agosto e il settembre del 2005 - si legge ancora nel documento della cooperazione italiana - il ritiro dei coloni israeliani da Gaza e da alcune zone della Cisgiordania è stato accompagnato da un forte impegno della Cooperazione Italiana, allineata con il resto della comunità internazionale, nel sostegno del processo di democratizzazione delle istituzioni e nelle attività dedicate alla ripresa economica".
Infine, l'Iraq. In questo paese, la nostra cooperazione, ha continuato con le iniziative d'emergenza iniziate nel 2003; erogando più di 21 milioni di euro tra il 2003 e 2004. A questa somma si devono aggiungere i 20 milioni di euro per la ricostruzione tra il 2004 e il 2005.

 

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Num 80 Maggio 2008 | politicadomani.it