Pubblicato su politicadomani Num 80 - Maggio 2008

In Breve

 

Tibet, condannati i dissidenti
Un tribunale cinese ha condannato 17 persone a pene che vanno dai tre anni di reclusione fino all'ergastolo per il loro presunto ruolo nei disordini del mese scorso nella capitale tibetana. È il primo processo ad avere luogo dalle manifestazioni di metà marzo. La sentenza è arrivata il giorno dopo la riapertura del monastero di Sera, il primo di una lunga serie di monasteri che erano stati chiusi dopo i disordini e che aspettano di essere riaperti. Le autorità cinesi hanno anche aumentato nelle scuole della regione gli insegnamenti di tipo patriottico che richiedono ai monaci di giurare fedeltà a Pechino e rinnegare il Dalai Lama in esilio.

Terremoto a Sichuan
7.600 morti, almeno 10mila feriti, 80% degli edifici crollati nella sola contea di Beichun. Ma la contea di Wenchuan, epicentro del sisma, è ancora isolata. Lo dichiarano le autorità. Migliaia i feriti. Ma la zona dell'epicentro, a Wenchuan è ancora isolata. Sono crollate anche delle scuole: tre edifici a Dujiangyan, con almeno 900 studenti delle scuole medie superiori rimasti sotto le macerie; una scuola elementare a Liangping, dove i bambini sarebbero tutti morti. La scossa di terremoto di intensità 7.8 Richter è avvenuta nel pomeriggio, alle 2.28 ora locale. La scossa è stata percepita anche a Pechino e a Shanghai. L'epicentro del sisma è a 92 km a nord est di Chengdu.

Poveri organi
I vietnamiti poveri vendono i reni ai cinesi ricchi. Costo dell'organo, circa 4mila dollari. La vendita è reato in Vietnam, ma tutto avviene nella vicina Cina. E qualcuno rischia la vita per un espianto mal fatto. É quanto è capitato a To Cong Luan, studente di 22 anni: vendeva regolarmente il sangue, poi, per mantenere la sua ragazza e il bambino che aspettano decide di vendere un rene. Un trapianto fatto da mani incompetenti che lo hanno ridotto in fin di vita. Secondo il ministero vietnamita della Sanità, nel Paese ci sono tra i 5 e i 6mila pazienti in attesa di un trapianto di rene e nel 2007 se ne sono potuti fare solo 158.

(In)coerenza
Il sito unimondo.it è tra i principali punti di riferimento dei movimenti e della società civile. Tra le sue battaglie più importanti c'è quella contro le banche armate e per il disarmo. Ora però qualcosa non torna: se nella colonna a destra della homepage compare il link diretto al dossier sul disarmo, nella colonna di sinistra, ben in alto, da qualche giorno troneggia la pubblicità di Unicredit, una delle principali banche che finanziano l'export di armi… Unicredir Banca Impresa è al terzo posto nella lista delle banche che finanziano armi ed armamenti, con un totale di 86,6 milioni di euro di importo autorizzato, dopo SanPaolo Imi, con 448,3 milioni di euro e Gruppo Bnp Paribas con 370,9 milioni di euro.

Accade (ancora) in Darfur
Potrebbero essere ormai oltre 300 mila le vittime causate dagli scontri nella regione sudanese del Darfur. È la nuova stima diffusa dal sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari, John Holmes, in occasione di un incontro del Consiglio di sicurezza al palazzo di vetro di New York. Holmes ha rivisto i dati di uno studio del 2006, che suggerivano che fossero 200 mila i morti a causa del conflitto e dei suoi devastanti effetti, cioè malattie e denutrizione. Agenzie dell'Onu denunciano nuove violenze dei guerriglieri sulla popolazione indifesa, ma la missione internazionale che dovrebbe essere già attiva nel paese non sarà operativa prima del 2009.

 

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Num 80 Maggio 2008 | politicadomani.it