Pubblicato su politicadomani Num 80 - Maggio 2008

Epa, un cammino difficile

di C.C.

Negoziati nella bufera, gli accordi non danno i frutti sperati e i paesi interessati non riescono ad uscire dalla crisi economica. L'ufficio della Cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri dello Stato italiano attraverso il suo sito www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it, all'interno di uno speciale sui rapporti Europa-Africa, ha reso note le tappe dell'applicazione degli accordi internazionali finalizzati ad eliminare la povertà e raggiungere uno sviluppo sostenibile nei Paesi Acp (acronimo di Africa, Caraibi, Pacifico). In seguito a quanto pattuito con l'Accordo di Cotonou del 2000, due anni dopo, nel settembre 2002, la UE e i paesi Acp hanno avviato i negoziati per gli Accordi di partenariato economico (Epa). Si tratta di accordi regionali di libero scambio compatibili con le norme dell'Organizzazione mondiale del commercio (Omc). Con questi Accordi, viene chiesto ai paesi Acp di liberalizzare i propri mercati e di adottare nuovi regimi regionali di scambi reciproci con la UE. Dopo anni di negoziati regionali, si legge nel sito della cooperazione allo sviluppo italiana, sia le organizzazioni non governative che molti governi Acp sono molto preoccupati circa la reale efficacia degli Epa sulle deboli economie dei paesi Acp. Le perplessità riguardano anche l'efficacia della liberalizzazione degli scambi commerciali quale strumento per lo sviluppo. Comunque, dopo la conclusione dei negoziati Epa, nello scorso dicembre 2007, si apre una fase d'attuazione degli accordi, la cui durata prevista è di 15 anni a partire dal gennaio 2008.

 

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