Pubblicato su politicadomani Num 80 - Maggio 2008

Editoriale
Lettera a un amico depresso

di Marco Vitale
Economista, editorialista, Presidente Bipiemme Gestioni

Caro Pierleone,
non essere così depresso. In fondo l'esito delle elezioni ha anche degli aspetti positivi come ho illustrato ieri sera in un incontro alla Stampa Estera. Ti riassumo quello che ho detto:
Sulla stampa estera è stato scritto che l'Italia è un paese bizzarro, anomalo che questa era la campagna elettorale più strana di tutti i tempi, etc. Queste elezioni portano la lieta novella che l'Italia è un Paese normale. Infatti:
- Si era detto che il quadro politico era troppo complicato e il quadro politico è stato drasticamente ridotto dagli elettori. E questo, visto anche a lungo termine, è un gran bene.
- È stato detto che non si poteva andare avanti con un governo basato su un Parlamento che non gli permetteva di governare ed ora gli elettori hanno scelto un governo che può basarsi su un Parlamento che gli permette di governare. E questo è un gran bene sia a breve che a lungo termine.
- Infine nei paesi normali quando un governo fa male gli elettori tendono a votare per l'alternativa politica disponibile. Il governo di centro sinistra ha fatto malissimo, ha alimentato il terrorismo fiscale, ha alimentato il senso della casta con un governo pesantissimo, ha sostenuto Regioni governate in modo disastroso come in Campania, ha avuto Ministri che si sono permessi di dare dei bamboccioni ad una intera generazione, ha fatto e comunicato così male che persino le cose buone, che pure ha fatto, sono andate disperse e diluite. Gli elettori, ancorati alla realtà e senza farsi fuorviare minimamente dalle chiacchiere della campagna elettorale, hanno, come è normale, votato per l'alternativa disponibile. Questo può essere un bene o può essere un male; lo si vedrà.
- Si è temuto per la disaffezione politica, per il senso di inutilità del voto, per il distacco tra cittadini e governo ed invece i cittadini sono stati presenti, non si sono fatti scoraggiare ed hanno esercitato il loro voto con la convinzione di poter influire sul governo della cosa pubblica e questo è ancora un grande bene sia a breve che a lungo termine.
Queste sono le quattro ragioni fondamentali per cui sono uscito da queste elezioni molto più sollevato di come ero prima delle stesse. Prima temevo quel pareggio che tanti auspicavano, quella palude impraticabile che non avrebbe risolto niente. E invece queste elezioni hanno risolto, contrariamente a quello che anche io pensavo, e quindi dobbiamo essere lieti e grati al popolo italiano, che come ha sempre fatto nei grandi momenti, sa scegliere la direzione più saggia.
Altri aspetti che voglio sottolineare sono i seguenti.
Quando nacque il PD criticammo fortemente le modalità con cui nacque, in quanto la cosa fu gestita come una fusione tra due burocrazie partitiche, invece di far nascere un soggetto realmente nuovo, capace di attrarre risorse nuove, intellettuali e morali. Queste elezioni dimostrano che le critiche di allora erano molto fondate. Hanno voluto una semplice fusione tra due partiti e questo hanno avuto come risultato.
Non sottovaluto i rischi di un governo forte Berlusconi - Lega. L'esperienza del governo passato ci insegna che questi rischi sono molto seri e molto fondati. Forse il rischio maggiore è la concezione della gestione pubblica come un fatto padronale da parte di Berlusconi che è più vicina alla signoria dei secoli scorsi che a una complessa democrazia moderna. Tuttavia forse sia Berlusconi che Bossi, sia Forza Italia che la Lega sono nel frattempo, almeno in parte, maturati e le lobby affaristiche che premono sugli stessi si sono attenuate, almeno a livello nazionale. Di fronte a questi rischi che sono rischi politici bisogna alzare le difese in modo serio e costruttivo. In fondo è difficile fare una politica fiscale peggiore di quella di Visco, è difficile gestire una vicenda come quella dell'Alitalia con maggiore imperizia di quella di Padoa Schioppa, è difficile mostrare tanta imprevidenza come la sinistra ha mostrato a Napoli e in tutta la Campania sulla questione dei rifiuti che tanto danno ha creato non solo per Napoli ma per tutto il Paese, è difficile fare delle liste peggiori e più offensive di quelle fatte dal PD.
Vi sono due aspetti sui quali mi riservo di analizzare le analisi dei politologi perché sono quelli che mi lasciano più sconcertato e precisamente la caduta a picco della sinistra, perché certamente ci sono ceti sociali che da questa sinistra dovevano essere rappresentati e non capisco più chi li rappresenterà, così come il supersuccesso della Lega richiede spiegazioni approfondite.
Certamente vi sono temi centrali come l'immigrazione e l'integrazione europea sui quali bisogna prepararsi a scontri e forse anche a conflitti molto severi, perché l'ideologia della Lega peserà molto sull'azione del Governo ed è una ideologia contraria agli interessi del Paese produttivo e della società italiana. Di fronte a questi rischi che sono rischi politici reali bisogna prepararsi uscire da Roma e venire nel Nord e nel Sud, ma per davvero. La vita non è una fiction, non è un film.
Spero che queste mie riflessioni che sono pronto ad approfondire con Te, Ti aiutino ad uscire dalla depressione.

Cari saluti

 

Homepage

 

   
Num 80 Maggio 2008 | politicadomani.it