Pubblicato su politicadomani Num 80 - Maggio 2008

Popoli e Paesi emergenti
Africa,la nuova terra promessa
Ricchissimo di materie prime e di fonti energetiche, il Continente africano sta diventando terra di conquista da parte della Repubblica Popolare Cinese. Europa e Vaticano ammoniscono: sono a rischio l'ambiente e i diritti umani

di Costantino Coros

"Fino ad oggi l'Africa è sembrata un'area dimenticata dagli investitori economici. Il continente africano dispone d'ingenti fonti energetiche che hanno attirato l'interesse della Cina. Il Governo di Pechino, giocando d'anticipo rispetto a tutte altre potenze occidentali, compresa la Russia, è diventato il primo fornitore dell'Africa Sub-Sahariana. Gli scambi Cina-Africa dal 2002 al 2007 si sono quadruplicati. La Cina è presente nel continente africano con 820 imprese distribuite in 49 Paesi sui 53 totali". Questo è il quadro d'insieme disegnato da Michel Camdessus, già Direttore Generale del Fondo Monetario Internazionale, Governatore onorario della Banca di Francia e rappresentante della passata presidenza Chirac per l'Africa, in occasione del convegno internazionale organizzato dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, tenutosi in Vaticano, nel Maggio del 2007, sul tema: "Il ruolo crescente dei Paesi emergenti nello scenario globale: conseguenze economiche, sociali e culturali".
La presenza cinese ha provocato il rialzo del prezzo del petrolio e dei metalli preziosi, determinando anche l'arrivo di altri investimenti dall'estero. "Il vantaggio dei cinesi - prosegue Camdessus - è che essi accettano condizioni economiche meno vincolanti degli altri Paesi occidentali. In più, i termini dei contratti di prestito internazionali fatti dalla Cina non sono noti. Questa è una pratica molto criticata dalla comunità internazionale". La Cina si muove con la politica degli aiuti in modo autonomo rispetto agli altri Paesi e organizzazioni presenti nel continente. In più, in Africa non viene rispettato nessun parametro di sostenibilità ambientale. Michel Camdessus, in conclusione del suo intervento ha spiegato quale dovrebbe essere il ruolo della Chiesa e dei Cristiani in Africa. Secondo il direttore del Fondo Monetario Internazionale: "la Chiesa ha un ruolo molto importante nel determinare uno sviluppo economico armonico, diffondendo nella cultura africana l'etica economica per combattere la corruzione a lungo termine. Non è un caso che molti dirigenti africani abbiano inziato un percorso di formazione in etica politica ed economica".
Recentemente, su queste questioni, è intervenuto anche il Parlamento Europeo, il quale ha rivolto un appello alla Cina. Il testo del documento diffuso dal SIR (www.agensir.it), l'agenzia di stampa della Conferenza Episcopale Italiana, si rivolge al Governo cinese invitandolo a rispettare i principi della democrazia, del buon governo e dei diritti dell'uomo nelle relazioni con l'Africa. L'Europarlamento chiede inoltre a Pechino di non sostenere "regimi repressivi", di fornire aiuti "non vincolati per lo sviluppo sostenibile", di "migliorare la trasparenza e la gestione dei proventi energetici". Domanda ancora alla Cina di aprire il proprio mercato interno ai prodotti africani, specialmente agricoli, e di fare in modo che "le esportazioni di prodotti cinesi in Africa non ostacolino lo sviluppo dell'industria africana".
Su questo argomento è intervenuto anche il nostro Ministero degli Affari Esteri. Infatti, il servizio della Cooperazione allo sviluppo della Farnesina ha pubblicato uno speciale nel sito: www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it. Quali saranni i rapporti dell'Africa con l'Europa, dopo la firma degli Accordi di partenariato economico? Quale sarà il ruolo della Cina: il nuovo partner politico-commerciale dei Paesi africani? Cosa accadrà nel futuro? Come cambieranno i rapporti di forza tra gli Stati? Per aiutare i lettori a capire queste complesse questioni, che apparentemente sembrano lontane, ma che in realtà non lo sono, a causa dell'intreccio dei mercati e della globalizzazione dell'economia, "Politica Domani" ha dedicato tutto l'inserto alla questione Africana. Una goccia nel mare, ma è un piccolo contributo sulla via della chiarezza, che il mensile ha voluto offrire al proprio pubblico.

 

Homepage

 

   
Num 80 Maggio 2008 | politicadomani.it