Pubblicato su politicadomani Num 79 - Aprile 2008

Uniformi e bandiere

di CLR

Interessante e poco nota è la storia delle uniformi dell'esercito napoletano. Le truppe erano dotate, su modello spagnolo, di una "giamberga"(giacca lunga) con una sola fila di bottoni, falde rialzate ed ampi risvolti alle maniche, un "giamberghino" (gilet), calzoni al ginocchio, cravatta, camicia, alte ghette o calze, tricorno nero. La Cavalleria usava stivali alti e gambiere. L'identificazione dei reparti avveniva tramite il colore della giamberga, dei risvolti dei paramani e dei calzoni, e attraverso il nastro posto sul tricorno.
Le uniformi degli ufficiali si distinguevano per la migliore fattura e pregio delle stoffe, per gli ornamenti e l'uso della "gorgiera" (dal francese gorge = gola) dorata con giglio d'argento, simile ad una mezzaluna metallica posta ad uso di collare. Per i corpi della Guardia Reale, addetti alla persona del Sovrano e del "Real Corpo Macedonia" (che comprendeva militari di origine slavo-albanese) le uniformi erano particolarmente ricche di ornamenti. La coccarda era scarlatta, il colore di casa Borbone. Le "buffetterie" (equipaggiamento) erano in cuoio naturale. L'armamento per gli ufficiali appiedati era costituito da spade e spuntoni (corte lance); i fanti erano dotati di fucile con baionetta, gli ufficiali di cavalleria di spade e pistole con fondine in sella, dette "all'arcione". I soldati di cavalleria erano armati di un corto fucile, detto "moschettone", e di spada.
Ben poco si sa delle bandiere, per carenza di fonti documentarie. Di certo ricalcavano i modelli spagnoli, ma con stemmi e ornamenti diversi. La fanteria adottava una grande bandiera la "Colonnella", con le insegne reali di casa Borbone, e due "sensiglie" (nel verso le insegne del reparto e nel recto la Croce dell'Ordine Costantiniano). C'erano poi le "banderuole di allineamento" dette guide o "guide generali" che avevano la funzione di assestamento o serrafile, ed erano usate sui lati e al centro di ogni battaglione dei corpi a piedi. Servivano a guidare le manovre, allineare la truppa ed anche ad indicare gli alloggiamenti. Erano in numero di tre per ogni battaglione: a destra per i Granatieri, al centro per i Fucilieri e a sinistra per i Cacciatori.
Nlella "Società di Storia Patria" che ha sede in Castel Nuovo (Maschio Angioino) a Napoli è conservata ed è consultabile la documentazione primaria per la conoscenza della realtà militare nel periodo di Carlo a Napoli: la collezione "Divisas Y Antiguedades", una preziosa pubblicazione acquerellata del XVIII secolo.

 

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