Pubblicato su politicadomani Num 79 - Aprile 2008

La Decima Musa
Rosso come il cielo
"Vedere, ad occhi chiusi, il mondo, che non è fatto di pura immagine, ma di suoni, vibrazioni, fruscii. Distogliere lo sguardo distratto e imparare a guardare toccando e fantasticando. In un epoca come la nostra in cui il contatto tra gli uomini sembra relegato al mezzo tecnologico, Rosso come il Cielo "diseduca" all'immagine e arriva dritto al cuore."*

di Teresa Braccio
(Direttrice del Centro Comunicazione e Cultura delle Paoline)

Pluripremiato: evento speciale Unicef' alla edizione di Cinema, Festa Internazionale di Roma 2006, Vincitore del David Giovani 2007 e vincitore ai festival di San Paolo, Montreal e Durban, oltre che a quelli dedicati all'infanzia di Berlino e Tel Aviv; il festival Ale Kino! di Poznan gli ha attribuito ben due premi della giuria, uno assegnato da un comitato internazionale di professionisti e uno da una platea di bambini. Si è aggiudicato due riconoscimenti anche in Polonia.

Il film
Il film Rosso come il cielo di Cristiano Bortone, si ispira alla vita di Mirco Mencacci, non vedente, grande tecnico del suono del cinema italiano. La storia ha inizio nel 1970 in un piccolo paese della Toscana. Qui vive Mirco, un bambino di 10 anni intelligente e vivace, appassionato di cinema che, in seguito ad un incidente domestico, perde la vista. A causa di una legge in vigore in quegli anni, non gli è permesso di frequentare la scuola pubblica e i genitori sono costretti a portare il ragazzo in un "istituto per ciechi": il David Chiossone di Genova.
Mirco con un carattere forte e deciso ha difficoltà nell'accettare la sua nuova condizione e inserirsi nella vita del collegio. Per lui si apre uno spiraglio solo quando trova in un armadio un vecchio registratore a bobine. Lavorando sul nastro, tagliando e riattaccando pezzi registrati, scopre la magia dei suoni che consente di creare e comporre storie fatte di soli rumori.
Ostacolato dal direttore del collegio, che considera un bambino cieco un portatore di handicap al quale è meglio non alimentare false speranze, Mirco non si arrende e prosegue la sua ricerca e i suoi esperimenti abbattendo ostacoli e pregiudizi. Riesce a trascinare nell'avventurosa creazione di favole sonore, tutti i compagni non vedenti i quali hanno così la possibilità di scoprire per la prima volta le loro capacità espressive, i desideri e le risorse nascoste. Con l'aiuto dell'insegnante metteranno in scena la loro opera chiedendo al pubblico, venuto per assistere alla rappresentazione, di bendarsi durante lo spettacolo e gustare così la pura magia dei suoni.

Per riflettere dopo aver visto il film
Rosso come il cielo, è una fiaba delicatissima che mostra con molta veridicità come l'handicap fisico può trasformarsi in una straordinaria opportunità. Viene dimostrata questa tesi narrando la vita di Mirco Mencacci, nato a Pontedera nel 1961, il quale in seguito ad un incidente rimane cieco a soli 8 anni. Oggi, nell'ambito del sonoro, egli è uno dei più stimati esperti del cinema italiano.
- Il racconto si snoda su due binari paralleli: la contestazione e la denuncia da una parte, l'umanità e la comprensione dall'altra. L'elemento d'unione tra queste due posizioni è proprio quell'universo dei suoni, quei rumori di vita che le immagini da sole non possono mai descrivere.
- Prodigiosamente realizzato con uno straordinario cast di non vedenti, a eccezione del piccolo protagonista Luca Capriotti, il film narra il loro impegno nell'afferrare il mondo a loro sconosciuto attraverso i suoni che li circondano e registrare i rumori della vita e quelli del tempo che scorre senza cadere mai nella verbosità narrativa.
- Una storia vera raccontata dal regista Cristiano Bortone ricreando una situazione storica e sociale dall'apparenza lontana da noi, ma credibile e attuale nei sentimenti. Nelle didascalie finali viene ricordata la lotta e l'impegno granitico di questo ragazzo grazie al quale fu abolita la legge che emarginava i bambini non vedenti in istituti differenziati, integrandoli alla pari di tutti gli altri in una scuola senza barriere di sorta.

Una possibile lettura
Una leggenda dunque, ma una leggenda vera dove ritroviamo tutti gli elementi caratteristici di un racconto istruttivo e formativo alla De Amicis; non a caso il racconto è stato definito una specie di 'Cuore' moderno. Rosso come il cielo è un film gradevole e impetuoso, di denuncia e pieno di passione, in cui la vita di un uomo, segnata da un grave handicap fisico, diventa simbolo di rivolta al triste destino e alle leggi restrittive del nostro paese.
Mirco che deve lottare per essere riconosciuto e accettato, rappresenta simbolicamente la lotta per la sopravvivenza, per il superamento dei preconcetti e delle diversità. Grazie a un registratore egli riesce a fissare le mille voci della Natura su una semplice bobina e creare, con gli altri ragazzi dell'Istituto, una sorta di audio-racconto che da vita a uno dei tanti episodi incantevoli di questo film.
Mentre gli adulti cercano di impedirgli in tutti i modi la realizzazione del suo sogno, Mirco trascina pian piano nella sua avventura tutti gli altri ragazzi ciechi facendogli toccare con mano la loro normalità.
Una storia che mette di fronte ad una realtà sconosciuta per la maggior parte delle persone. Attraverso concetti molto semplici apre gli occhi dello spettatore sul mondo senza luce e colori dei non vedenti. Svela e cerca di far comprendere come molto spesso siamo noi, i così detti normali, a vivere nel buio, prigionieri e accecati dalla ostile superiorità.
Questa favola moderna, sulla vita e l'opera del grande artista Mirco Mencacci, ha il merito di essere libera da ogni sterile compassione, la storia emoziona lo spettatore semplicemente perché parla al cuore.

* Daniela Scotto, fuorischermo.net

[Fonte: www.paoline.it con autorizzazione dell'autrice]

 

Note cinematografiche

Genere: Drammatico
Regia: Cristiano Bortone
Interpreti: Luca Capriotti (Mirco), Paolo Sassanelli (don Giulio), Simone Colombari (Achille), Marco Cocci (Ettore), Rosanna Gentili (Teresa), Simone Gullì (Felice), Andrea Gussoni (Valerio), Alessandro Fiori (Mario), Michele Iorio (Giacomo), Francesco Campobasso (Davide).
Nazionalità: Italia
Distribuzione: Lady Film
Anno di uscita: 2007
Origine: Italia (2005)
Soggetto: Cristiano Bortone
Sceneggiatura: Cristiano Bortone, Monica Zapelli, Paolo Sassanelli
Fotografia (Panoramica/a colori): Vladan Radovic
Musica: Ezio Bosso
Montaggio: Carla Simoncelli
Durata: 97'
Produzione: Daniele Mazzocca, Cristiano Bortone
Tematiche: Bambini; Educazione; Famiglia; Handicap
Valutazione del Centro Nazionale Valutazione film della CEI: Accettabile/semplice

 

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