Pubblicato su politicadomani Num 78 - Marzo 2008

Non solo libri
"I mestieri dell'Arte", per orientarsi nell'universo lavoro
Sono molte le professioni possibili legate al mondo dell'arte, un campo in cui l'Italia ha un assoluto primato nel mondo. Il libro che presentiamo, frutto di un ciclo di incontri alla Sapienza di Roma, è un contributo prezioso alla conoscenza di queste opportunità di impiego e delle competenze necessarie

di Costantino Coros

Gestione museale, giornalismo divulgativo, guide turistiche e nei musei, sono alcune delle professioni più richieste nel settore dell'arte e dei beni culturali. Per avvicinare e orientare i giovani a questo mondo la Facoltà di Lettere e Filosofia ha organizzato nel 2007 un ciclo d'incontri con direttori di musei, economisti esperti nel campo del management culturale, direttori di fondazioni, società di servizi, operatori del settore turistico, direttori di istituti culturali e accademie, docenti, giornalisti e antiquari. Purtroppo, oggi, molti giovani si trovano costretti a mettere da parte il diploma di laurea per mancanza d'informazioni e occasioni d'impiego. Proprio per evitare che ciò accada gli incontri e il volume dedicato a questo settore rappresentano un primo passo concreto nella direzione di favorire l'incrocio tra la domanda e l'offerta di lavoro in un comparto, quello dei beni culturali, che potenzialmente può offrire numerose opportunità. L'esito di queste conferenze è stato raccolto in volume dal titolo "I mestieri dell'Arte", pubblicato per le edizioni Electa e curato dalla Professoressa Caterina Volpi, docente di Storia dell'Arte moderna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza, nonché promotrice e organizzatrice dell'iniziativa, coadiuvata da un gruppo di coordinatori che hanno reso possibile lo svolgimento degli incontri. Il filo conduttore dell'iniziativa, si legge nella prefazione del volume, è stato quello di rivolgersi ai giovani neo-diplomati o neo-iscritti presso le facoltà umanistiche per descrivere loro un possibile percorso lavorativo. Ed ancora: "il volume, frutto di questi incontri, vuole testimoniare come, pur nell'oggettiva difficoltà di sbocchi, gli studi storico-artistici possano offrire una varietà di mestieri che è bene far conoscere e sfruttare". I problemi che affliggono il settore dell'arte sono diversi e diversificati. La professoressa Volpi sottolinea in un passaggio del libro che "la riforma, il taglio dei finanziamenti, l'esiguo numero di concorsi distribuiti per lo più a singhiozzo, l'aumento esorbitante di burocrazia, sono solo alcuni dei fattori che stanno impoverendo le università italiane. Così come il sistema di reclutamento nel mondo del lavoro in questo ambito appare ancora poco trasparente e poco organizzato". Dunque la motivazione di fondo dell'iniziativa è stata quella di mettere in relazione l'università con il mondo del lavoro e direttamente i ragazzi a confronto con chi lavora nel campo e con le persone che hanno bisogno di nuove leve per realizzare progetti. Ma quali sono le dinamiche che caratterizzano questo mercato del lavoro? A rispondere alla domanda è Emilio Cabasino, esperto del settore, segretario generale di Eccom, Centro europeo per l'organizzazione e il management culturale: "il mondo dei beni e delle attività culturali è uno quelli maggiormente popolati di co.co.co. e co.co.pro. e di tutte quelle forme di sfruttamento ed evasione contributiva eufemisticamente chiamate lavoro atipico; a eccezione delle amministrazioni pubbliche che applicano obbligatoriamente i contratti di comparto. In altri casi, quando sono applicati, i contratti sono quelli del commercio, dei servizi, dei metalmeccanici, nei quali la specificità del lavoro culturale non viene né riconosciuta, né valutata adeguatamente; un'eccezione è costituita dal contratto Federculture. Un altro aspetto rilevante è quello della precarietà legata all'indeterminatezza del futuro - dice ancora Cabasino - ovvero alla necessità per il lavoratore di accettare condizioni anche non ottimali, in quanto non informato o non dotato di alternative: se il mercato fosse più evidente e meglio regolato - conclude l'esperto - la precarietà sarebbe compensata da una relativa continuità del lavoro, pur se con committenti differenti".

"I mestieri dell'Arte"
A cura di Caterina Volpi, Ediz. Electa Mondadori, gennaio 2008 - 25,00 euro

 

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