Pubblicato su politicadomani Num 76 - Gennaio 2008

Le notizie nate morte
Tre esempi di disinformazione interessata

 

- "Valery Plame è una spia "coperta" della Cia: è cioè in pericolo di vita se la sua "copertura" viene violata. La sua posizione è stata deliberatamente lasciata filtrare e diventare notizia dagli uffici del vicepresidente Cheney. Una vendetta organizzata per punire l'ambasciatore Joseph Wilson, marito della spia che - inviato dalla Casa Bianca a verificare l'acquisto di uranio nel Niger da parte di Saddam Hussein (un'ottima ragione per attaccare subito [...]) - non solo aveva ufficialmente negato quell'evento in base alla sua inchiesta, ma lo aveva anche scritto sul New York Times".

- "Judith Miller, la più autorevole notista politica del New York Times, si è prestata a sopprimere o diffondere importanti notizie politiche - nazionale e internazionali - secondo le indicazioni che riceveva dal vicepresidente Cheney. [...] il doppio ruolo di Judith Miller è stato scoperto per via giudiziaria. Alla giornalista un giudice - nel corso di un processo - aveva imposto di rivelare la fonte di una notizia che in quel processo era ritenuta importante. Il rifiuto della giornalista l'aveva portata in carcere per "oltraggio alla corte" [...]. La Miller è andata in carcere come un'eroina della notizia e vi è restata quaranta giorni con il sostegno del suo pubblico e del suo giornale. Quando, all'improvviso, i suoi avvocati hanno deciso di cedere al giudice e hanno rivelato la fonte [il vicepresidente Cheney e la sua rete di esperti e di disinformatori professionali] - di quella notizia e di ogni altra notizia diffusa negli articoli di Judith Miller - si è conclusa la carriera della celebre notista".

- "Carlo Azeglio Ciampi l'uomo e il presidente" è il libro di Paolo Peluffo, già portavoce del presidente Ciampi, in cui egli racconta gli "eventi accaduti il 5 luglio 2005 a Strasburgo, quando il capo dello stato italiano è stato invitato a parlare al Parlamento europeo. Fra quegli eventi c'è - tra lo stupore di tutta l'assemblea - una violenta contestazione degli eurodeputati italiani della Lega Nord, senza giacca e in camicia verde [...]. e c'è un malore del presidente. Il primo fatto, in sé gravissimo, nei giornali italiani è diventato un marginale fatterello di folklore leghista di cui si è parlato poco e sorridendo. Non si dimentichi che in quel periodo la Lega aveva tre posti chiave nel governo Berlusconi, né la gravità degli insulti lanciati in sede internazionale al proprio capo dello stato al grido "Italia di merda". Ma niente ha rotto la consegna di narrare la Lega Nord solo come colore e folklore. E per questo si è dovuta sopprimere la notizia del malore di Ciampi, che avrebbe dato la misura corretta e drammatica del gravissimo evento".

[testo tratto dal capitolo "Le notizie nate morte" del libro "Post-giornalismo. Notizie sulla fine delle notizie" di Furio Colombo, Editori Riuniti, 2007]

 

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Num 76 Gennaio 2008 | politicadomani.it