Pubblicato su politicadomani Num 76 - Gennaio 2008

Incontri
Krzysztof Zanussi

 

Studente di fisica all'Università di Varsavia e di filosofia alla Jagiellonian University di Cracovia, Krzysztof Zanussi si interessa alla forma cinematografica in contemporanea ai suoi studi principali e, nel 1966, si laurea anche in regia alla Scuola di cinema di Lodz.
È tra i pochi registi a cui i collaboratori si rivolgono chiamandolo "Maestro". E non a torto, perché Zanussi è uno dei maestri del cinema polacco e internazionale. Kieslowski è stato suo discepolo e Giovanni Paolo II suo amico.
Nel 1981 girò il primo film che raccontava la vita di Giovanni Paolo II del Papa, "Da un paese lontano", e nel 1997 un film tratto da un'opera teatrale di Karol Wojtyla, "Fratello del nostro Dio".
Del suo rapporto con Papa Wojtyla racconta:
"È una lunga storia che non si può mettere in due parole. L'ho conosciuto quando lui era vescovo di Cracovia e io uno studente universitario. Così rimane nella mia memoria un personaggio assolutamente eccezionale, straordinario, con molte dimensioni, come raramente se ne trovano nel clero. La capacità di capire il mondo laico, il suo grande interesse per tanti aspetti della vita, queste sono state le cose che più mi hanno colpito di lui. Essendo filosofo, artista, poeta, aveva questa visione molto ricca della vita, vista da varie prospettive; e così era tutto tranne che clericale, e questo era un suo grande pregio. Non era un grandissimo amministratore, però come guida ha portato un effetto molto importante.
La Chiesa venticinque anni fa sembrava in discesa, invece credo che lui abbia lasciato una Chiesa molto più giovane, con più speranza nel futuro, e questo credo che sia un grande successo del suo pontificato: ha riportato al cristianesimo una visione del futuro che ha facilitato la decomposizione del suo avversario storico: il marxismo".
"[di Giovanni Paolo II] non c'è da dire, ma da "vivere". È stato sottovalutato l'aspetto mistico della sua vita. La preghiera è qualcosa che sfugge subito dall'interesse pubblico perché non è "mediatica". Il misticismo non è mediatico. E questa credo sia una falsificazione naturale che arriva con i mass-media, che non sono in grado di aprirsi e mostrare questo altro aspetto della sua lunga vita".
"Penso che sarebbe meglio leggere bene la sua lettera agli artisti e i suoi suggerimenti sul ruolo dell'artista nel mondo, che è un ruolo importante e valutato male, piuttosto che fare un altro film su di lui o sulle sue opere. Perché Giovanni Paolo II è un papa di cui studiare bene il messaggio trascendente, che va, cioè, oltre lui. Quello che rimane con il suo successore e il suo predecessore è il messaggio cristiano nel mondo moderno: questo è l'aspetto più importante della sua vita".

[da un'intervista a Krzysztof Zanussi su www.diocesi.terni.it]

 

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