Pubblicato su politicadomani Num 75 - Dicembre 2007

Il comune di Terracina ricorda il brigante Mastrilli
(da www.terracina.com)

 

Giuseppe Mastrilli (Peppe per gli amici e compaesani) è il brigante di Terracina di cui tutti parlano, ma di cui si sa poco di preciso.
Si ignora perfino la data di nascita, pochissimi conoscono la data della sua morte (settembre 1750).Oggetto di ballate e racconti della tradizione orale che spesso hanno modificato, interpolato, aggiunto particolari ed episodi tra cui è arduo distinguere verità e fantasia. 'E, in un certo senso personaggio emblematico: più vero della realtà:capace di interpretare timori e desideri di giustizia, ribellioni e vendette che un popolo oppresso covava nell'intimo suo.
Secondo la tradizione, come si conveniva ad un brigante che si rispetti, la sua testa fu esposta, a Porta Albina (o Porta Levina, o Porta Lavinia), porta ora distrutta, sita nei pressi di Piazza Santa Domitilla, dove ora si trovano i due leoni funerari (i cavajuccie), essa alla fine del '700, fu chiamata dal popolo Porta Mastrilli e Via Mastrilli la strada dal lì alla Piazza.
È ancora la tradizione a dare il nome di casa del brigante Mastrilli ad una casupola ormai diroccata che si trova sulla rupe del Pisco Montano, a circa 40 metri di altezza. È falso, naturalmente: quelle sono le rovine di un posto di avvistamento delle guardie pontificie, ma nel popolo mentre la memoria della frontiera tra Regno di Napoli e Stato Pontificio è cancellata, quella del brigante è ancora viva.

 

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