Pubblicato su politicadomani Num 75 - Dicembre 2007

Arte e salute
Imaging del bambino - Convegno di Radiologia pediatrica

 

Gabriele Di Lanno, in rappresentanza della associazione New Houmor Sound di Marano (NA), ha intervistato il dott. Vincenzo Salvi dell'AORN, Santobono Pausilipon (Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale), in occasione del Convegno annuale "Imaging del bambino: Napoli pediatrica 2007", organizzato da ASL Napoli1, Sezione di Radiologia Pediatrica e Santobono Pausilipon, il 27 ottobre scorso, a Napoli.
Il dott. Salvi introduce così l'intervento a lui affidato, "L'accoglienza del paziente pediatrico in Radiologia": "Il concetto di ospedale si è andato evolvendo negli ultimi anni in quello di Azienda Ospedaliera la cui azione si evolve per processi interni in gran parte predefiniti".

I processi predefiniti sono utili per accogliere il paziente conservandone l'integrità psicologica, rispetto all'ambiente circostante?
"La cultura medica non è di per sé sufficiente a risolvere tale problema. È necessario accoppiare a questa una profonda cultura umanistica. Il positivismo ottocentesco definiva il medico come un tecnico della salute".

Quale approccio si deve proporre per accogliere il bambino, tenendo presente che questi ha una personalità in fase di sviluppo (non definita) e quindi l'ambiente medico degli adulti è vissuto come un ambiente ostile?
"Nel 1978 la dichiarazione di Alma-Ata sottolineava l'esigenza di mutare gli atteggiamenti sanitari in modo che questi si sviluppino concentrandosi sui bisogni dell'individuo nella sua totalità. C'è bisogno di una umanizzazione degli ospedali, in particolare in ambito pediatrico, con l'allontanamento del concetto di ospedale quale luogo asettico di diagnosi e terapia".

Cosa è che manca in un ospedale perché sia "umanizzato"?
"Nelle strutture ospedaliere è l'immaginario che manca. Quello che entra nel processo di umanizzazione dell'ospedale sotto forma di arti visive".

Cosa intende per arti visive? E qual è il fine?
"Esse sono il punto di scarico della tensione per il malato, il punto di rottura del circolo tensione-ansia creato dalla degenza. Il fine è quello di creare un'armonia che aiuti il paziente nel suo rapporto con malattie e degenza. Un esempio sono i murales ospedalieri di Keith Haring".

Dunque, l'arte dovrebbe giungere in ospedale?
"Sì. L'arte deve entrare in ospedale anche per creare una de-ospedalizzazione dei piccoli degenti. La riabilitazione è anzitutto psicologica".

 

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