Pubblicato su politicadomani Num 75 - Dicembre 2007

Dossier
Bambini ed adolescenti d'Italia
Presentato a Roma l'8° Rapporto sulla Condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza dall'Associazione Telefono Azzurro Onlus e l'Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali, Eurispes

di Isabella De Leonardis

Roma, 15 novembre 2007 nella sala conferenza - troppo piccola - di Palazzo Marini Eurispes e Telefono Azzurro hanno parlato di infanzia e adolescenza in Italia. Il rapporto presentato è una riflessione su quanto è stato fatto sino ad oggi in materia di tutela dei diritti dell'infanzia, quali sono le problematiche che ancora restano irrisolte, quali i fenomeni emergenti e quali i provvedimenti da adottare come strumenti di prevenzione.
Non nascono da troppo lontano i diritti specifici dell'infanzia. Alla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza si è arrivati solo nel 1989, dopo un percorso storico segnato da tappe significative, che affonda le sue radici nella Conferenza internazionale del Lavoro, quando, nel 1929, l'Assemblea Generale della Società delle Nazioni emana la Convenzione sull'età minima. Nel 1924, con la Dichiarazione di Ginevra o Dichiarazione dei diritti del bambino, nasce l'esigenza di salvaguardare le generazioni future: la scomparsa di milioni di persone durante la I Guerra Mondiale costringe a segnare un ulteriore passo in avanti. Tuttavia, il bambino non è ancora concepito come un soggetto di diritto. È dopo circa un decennio dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo che si arriverà, nel 1954, alla Dichiarazione dei diritti del fanciullo per i problemi specifici che lo riguardano, introducendo un nuovo concetto, rispetto alla precedente convenzione: il bambino è destinatario e non più passivo di tali diritti. Nonostante la dichiarazione goda di una indiscutibile autorevolezza, perché approvata all'unanimità, non è tuttavia ancora uno strumento vincolante. Lo diventerà il 20 novembre 1989, anno in cui l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) approva la Convenzione sui Diritti dei Bambini, che entra in vigore il 2 settembre del 1990, diventando uno strumento normativo internazionale in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia. La Convenzione assume una valenza obbligatoria e vincola i 193 Stati, ad esclusione degli Stati Uniti e della Somalia, che non l'hanno ancora ratificata, ad uniformare la normativa interna ai principi in essa contenuti.
L'articolo 44 della Convenzione prevede un meccanismo di monitoraggio: il Comitato dei diritti dell'infanzia, composto da 18 esperti di alta moralità, la cui partecipazione avviene secondo un'equa ripartizione geografica, analizza i rapporti governativi e/o delle organizzazioni non governative per verificare lo stato di attuazione della Convenzione stessa.
In Italia il tema dell'infanzia nella sua condizione oggettiva è divenuto oggetto di rapporti solo da un decennio, nonostante l'attenzione verso la richiesta di aiuto dei bambini sia nata molto prima, con Telefono Azzurro. L'8° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza ha messo in evidenza i cambiamenti che in questi ultimi vent'anni ha registrato proprio Telefono Azzurro. Nata inizialmente come centro di ascolto, la fondazione ha visto nascere progetti che si occupano di accoglienza, diagnosi e trattamento di bambini vittime di abusi e maltrattamenti. Dalla prima telefonata raccolta nel 1987 sono emerse forme di disagio antiche e nuove, legate, queste ultime, al fenomeno dell'immigrazione, all'utilizzo di Internet, dei cellulari e dei videogiochi, al bullismo e al cyberbullismo. Ogni anno le nazioni spendono per combattere la pedopornografia on line, l'abuso e lo sfruttamento dei minori, una somma di danaro pari a quella guadagnata dalla criminalità in un pomeriggio di sfruttamento dei piccoli. È una problematica così complessa e diffusa che non riguarda solo i bambini dei paesi più poveri: il turismo sessuale è un fenomeno globale che interessa anche l'Europa.
Altri fenomeni che colpiscono in modo trasversale tutte le fasce d'età, di reddito e di istruzione è il disturbo mentale in età evolutiva, il disadattamento. Problema diverso, invece, è quello che riguarda il rischio alimentare: esiste il food-divide, da una parte c'è la civiltà occidentale opulenta a rischio obesità o anoressia, dall'altro c'è il Terzo mondo a rischio fame.
La YouTubeGeneration è una generazione più informatizzata degli stessi adulti e preda di un nuovo soggetto abusante: la spettacolarizzazione mediatica degli eventi tragici e drammatici. Questi causano traumi che si manifestano con disturbi d'ansia, dell'umore, del sonno e condizionano lo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale dei minori.
Il gap generazionale che si è venuto a creare tra genitori e figli, dovuto al fatto che questi ultimi hanno una mente multitasking in grado di gestire più processi simultaneamente, perché più allenati e più portati all'uso di strumenti tecnologici, ha accresciuto maggiormente il senso di inadeguatezza e di timore nel genitore. C'è un capovolgimento dei ruoli che si manifesta nel fenomeno dei figli-padroni: l'adulto perde la sua autorevolezza e non è più in grado di stabilire delle regole e tanto meno di farle rispettare.
Il quadro generale che emerge è questo: c'è disincanto e i giovani sono lontani dalla politica e dalle istituzioni perché non li sentono vicini ai loro bisogni vitali ed esistenziali. Il Rapporto ha voluto sottolineare come con un progetto, avviato nel novembre del 2006 a Strasburgo, l'Unione Europea abbia intrapreso una serie di azioni volte allo scambio e alla costruzione di una cittadinanza attiva tra i giovani degli Stati membri per promuovere la tolleranza, la solidarietà sociale e la cooperazione. Eurispes e Telefono Azzurro auspicano che i dati di questo Rapporto non restino tali, ma facciano leva sulla disponibilità di professionisti esperti e sulla sensibilità dei politici, per tradurre in azioni concrete gli obbiettivi preposti.
Lo stesso Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, si è espresso a favore dicendo che bisogna aprire canali nuovi di accesso alla cittadinanza italiana per tanti ragazzi e per tanti giovani stranieri, i quali rappresentano indubbiamente una risorsa per il nostro Paese.

 

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