Pubblicato su politicadomani Num 75 - Dicembre 2007

Appello dell'UNICEF

 

In occasione della conferenza su "I bambini Rom in Europa, tra integrazione e isolamento", l'UNICEF lancia un appello ai politici, ai media e alle autorità affinché si adoperino attivamente per il superamento dei pregiudizi verso la più vasta minoranza etnica in Europa e per contrastare il diffuso razzismo che colpisce i Rom.
Nell'Europa Sud-orientale, in particolare, dove la maggior parte dei Rom vive in condizioni di povertà estrema e ai margini della società, sforzi enormi devono essere compiuti affinché i bambini Rom abbiano accesso alla scuola e all'assistenza medica.
Al momento, in paesi come Albania, Bulgaria e Romania tra il 20 e il 40% dei bambini Rom non sono nemmeno iscritti a scuola. In Bosnia-Erzegovina addirittura l'80% dei bambini Rom non frequenta la scuola.
"I bambini Rom devono avere la possibilità di rompere il circolo vizioso di povertà, isolamento e pregiudizio. Quando in piena Europa centinaia di migliaia di bambini crescono in ghetti privi di accesso all'istruzione e di prospettive per il futuro, si tratta di una catastrofe non solo per gli interessati. Si rischia che rifiuto, frustrazione e aggressività subiscano un'impennata, con conseguenze sociali e politiche enormi" ha dichiarato Reinhard Schlagintweit, membro del Consiglio direttivo dell'UNICEF Germania.

 

La convenzione del 1989

Secondo la definizione della Convenzione sono "bambini" (il termine inglese "children", in realtà, andrebbe tradotto in "bambini e adolescenti") gli individui di età inferiore ai 18 anni (art. 1), il cui interesse deve essere tenuto in primaria considerazione in ogni circostanza (art. 3).

La Convenzione tutela il diritto alla vita (art. 6), nonché il diritto alla salute e alla possibilità di beneficiare del servizio sanitario (art. 24), il diritto di esprimere la propria opinione (art. 12) e ad essere informati (art. 13).

I bambini hanno diritto al nome, tramite la registrazione all'anagrafe subito dopo la nascita, nonché alla nazionalità (art. 7), hanno il diritto di avere un'istruzione (art. 28 e 29), quello di giocare (art. 31) e quello di essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso (art. 34).

 

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