Pubblicato su politicadomani Num 74 - Novembre 2007

Uno stupefacente tiro sbagliato

 

Germania, Mondiali di calcio 1974. Lo Zaire, reduce da una sonora sconfitta contro la Jugoslavia (9 a 0. il portiere si era guadagnato la simpatia del pubblico chiedendo fra le lacrime al CT di essere sostituito) affronta il Brasile. Due squadre che appartengono a pianeti diversi. I "leopardi" dello Zaire, chiamati così per la loro grinta, sono contro i campioni di sempre. Il terzino dello Zaire, Ilunga Mwepu, sta dando il meglio di sé. L'arbitro rumeno Rainea fischia una punizione a favore del Brasile. Batte Rivelino. Come d'abitudine su ogni punizione, Rivelino prende una lunga rincorsa. Intanto l'arbitro riesce a stento a tenere a bada in barriera gli scalpitanti leopardi. Il più irrequieto di tutti è Ilunga Mwepu. Sembra punto da una tarantola. Rainea fischia, Rivelino esita a battere il calcio, e lui, Ilunga, pensa che il fischio sia il segno di una sorta di gioco a "rubabandiera". Ha un sussulto, si stacca dai suoi compagni e va. Corre con falcate imperiose, va nel silenzio improvviso, davanti a settantaduemila spettatori che guardano attoniti. Lo guardano, lo vedono e già sorridono. Forse vuole solo intimorire e fare ostruzione al tiro, pensano in settantaduemila in silenzio. E, invece, no. ilunga è a un passo dalla palla. Arriva sulla palla e pianta una stangata che la spedisce quasi fra le braccia di Leao, il portiere avversario. Ululati e applausi di scherno dagli spalti. L'arbitro, indignato, ammonisce Ilunga. Lui, mortificato, si scusa. Non lo sapeva. Selezionato tra sedici milioni di abitanti e duemila tesserati zairesi, era arrivato ai Mondiali calcio, ma non conosceva le regole del gioco.

 

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