Pubblicato su politicadomani Num 74 - Novembre 2007

Human Rights Watch accusa
L'esercito del Myanmar arruola bambini

 

Il governo birmano dichiara che il suo esercito è composto da volontari di almeno 18 anni, ma l'organizzazione umanitaria Human Rights Watch denuncia che le nuove reclute sono spesso bambini.
Lo riferisce Maung Zaw Oo, reclutato forzatamente a 14 anni, e venduto dal suo caporale ad un battaglione per 50,000 kyat (il salario di più di tre mesi di lavoro). Bambini come lui, racconta il ragazzo, ma anche più piccoli, addirittura di 10 anni, sono venduti e comprati dai militari, per raggiungere le quote di reclute imposte dai loro superiori. I centri di reclutamento e i battaglioni offrono soldi, o altri beni (anche alimentari), per indurre i loro stessi soldati a trovare nuovi militari, visto l'alto tasso di diserzioni e la carenza di volontari. I bimbi sono comprati da civili o sono rapiti in stazioni, mercati, spazi pubblici. Sono adescati con promesse di soldi, vestiti e cibo, ma sono anche minacciati, detenuti in celle e picchiati, fino alla loro "volontaria" sottomissione.
Nei rari casi in cui gli ufficiali del reclutamento sollevano problemi per la loro età si fa ricorso alla corruzione.
I bambini reclutati sono addestrati per 18 settimane e costretti a pesanti sforzi fisici, e a dure punizioni in caso di fallimento. Una volta destinati ai battaglioni subiscono gli abusi degli ufficiali e sono obbligati a partecipare ad azioni violente contro villaggi ribelli, o a combattere lungo le frontiere. Chi tenta di scappare spesso è preso di nuovo, e può liberarsi solo fornendo altre reclute. Secondo le stime, almeno mille bambini farebbero parte dell'esercito birmano, mentre la giunta militare tollera il loro arruolamento e non punisce chi lo esercita.

Il documento completo su http://hrw.org (in inglese)

 

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