Pubblicato su politicadomani Num 74 - Novembre 2007

30 ottobre a Roma
Caritas, "Dossier Immigrazione 2007": una sintesi
60 capitoli e 512 pagine, approfondimenti riguardanti il soggiorno e la residenza degli immigrati, gli indici di integrazione, il collegamento con il mercato del lavoro e una articolata analisi comparativa delle leggi regionali sull'immigrazione

 

Immigrazione e aumento delle presenze
Secondo la stima del Dossier Caritas/Migrantes, all'inizio del 2007 i soggiornanti regolari in Provincia di Roma - inclusi anche i non residenti - sono 431.418 con un aumento del 17,7% rispetto all'anno precedente: i due terzi di questi immigrati vivono nella capitale e il restante terzo negli altri comuni della provincia. Questo aumento di quasi 65.000 unità è dovuto agli oltre 50.000 per i quali è stata presentata domanda di assunzione nell'ambito delle quote di marzo 2006, ai ricongiungimenti familiari, agli ingressi per motivi religiosi e di studio e ai nuovi nati (4.386) che pone la provincia di Roma al 2°posto dopo Milano.

Secondo l'Ufficio comunale di statistica i residenti stranieri nella città di Roma sono 250.000
Circa 40.000 immigrati, pur in regola con il soggiorno, non sono in grado di provvedere all'iscrizione anagrafica che presuppone la disponibilità di una casa con regolare contratto, obiettivo quanto mai difficile in città come Roma per il costo degli alloggi e la scarsa propensione dei proprietari ad affittare agli immigrati. L'incidenza dei cittadini stranieri residenti è arrivata al 10% sulla popolazione totale del Comune di Roma (2.574.437), un valore doppio rispetto alla media italiana ed europea.

Immigrazione e lavoro
La maggior parte degli immigrati è presente a Roma per motivi di lavoro. A partire dal 2000 l'economia della provincia romana è stata più dinamica rispetto al resto del Paese, ma la crescita è stata solo dell'1,6%. Per il 2007 Unioncamere ha previsto che il 31% delle nuove assunzioni riguardi un immigrato, mentre nel 2006 sono stati collocati 16.280, con una incidenza del 20,7% sulle nuove assunzioni. A Roma è concentrato l'84% dei lavoratori stranieri dell'intera regione e la loro incidenza sugli occupati si avvicina al 10%. Le donne, pur essendo la maggioranza tra le soggiornanti, incidono solo per il 40% sugli occupati. Rispetto ad altri contesti, a Roma prevale la concentrazione nei servizi (74,3%, in particolare nel settore dell'assistenza alle famiglie e nel commercio) rispetto all'industria (21,2%, con particolare rilevanza dell'edilizia).

Di grande rilevanza, e in continuo aumento, è la via dell'imprenditoria, seguita da molti immigrati prima inseriti come lavoratori dipendenti; essi hanno potuto, valorizzare, così valorizzare meglio la propria formazione, guadagnare di più e avere meno noie per la stabilità del soggiorno. Nella provincia di Roma sono 11.700 gli imprenditori e 4.000 i soci con effettiva cittadinanza estera, con una donna ogni cinque. Essi sono 43 ogni mille stranieri residenti (la media italiana è di 57) e sarebbero più numerosi se trovassero meno difficoltà burocratiche e più accesso al credito.

Immigrazione e convivenza
Roma, che accoglie i cittadini provenienti da tutti i paesi del mondo, è un laboratorio eccezionale per quanto riguarda la conoscenza e lo scambio tra le culture e le religioni. Un'indagine, condotta dalla Caritas insieme all'Ambasciata Tedesca e alla Fondazione Friedrich Ebert (maggio-giugno 2007) su 64 mediatori culturali e operatori immigrati di 32 paesi, ha evidenziato che la maggioranza non sogna un altro paese estero e pensa di restare in Italia definitivamente, confidando che il futuro per gli immigrati sia migliore. È funzionale a questo inserimento definitivo il fatto che il 68,3% degli immigrati conosce bene l'italiano e il 25% in maniera sufficiente. Solo 1 su 10 intervistati parla a casa unicamente la lingua madre, mentre gli altri utilizzano anche l'italiano, così come hanno in prevalenza l'abitudine di guardare la televisione italiana.

Tra gli intervistati, il 47,7% pensa di chiedere la cittadinanza italiana e il 19% possiede già la possiede, con il vantaggio di incontrare meno problemi burocratici e, specialmente, di godere di "tutti i diritti". Anche la carta di soggiorno riveste un significato importante nella la vita di un immigrato (9 risposte su 10), così come lo ha ( 71% delle risposte) la concessione del voto amministrativo, traguardo fondamentale perché apre le porte a una partecipazione alla pari.
D'impedimento alla convivenza sono le discriminazioni, ritenute molto ricorrenti da 4 intervistati su 10, più spesso nel lavoro, ma anche nella scuola, nella vita pubblica e con i vicini, dovute anche all'ignoranza della popolazione nei confronti degli immigrati. Invece, secondo il 68,3% degli intervistati, le differenze religiose non rappresentano un ostacolo per un'integrazione armoniosa. Per quanto riguarda la scuola i due terzi degli intervistati, pur riconoscendo i progressi fatti, ritengono che non sia ancora intervenuto un adeguamento del tutto funzionale al nuovo contesto multiculturale.

I minori stranieri
I minori stranieri in provincia di Roma sono 54.063, un quinto della popolazione straniera: tre quarti dei casi sono nati da noi, a testimonianza dell'anzianità dell'immigrazione nell'area romana.
Gli alunni di origine straniera iscritti nelle scuole della Capitale nel 2006-2007 sono stati 25.868, il 6,6% degli iscritti (un punto percentuale in più dell'incidenza degli alunni stranieri in Italia); l'incidenza è del 7,4% nella scuola primaria, del 7,5% nella secondaria di I grado. Invece l'incidenza dei figli degli immigrati scende al 6% nella scuola di II grado, la cui frequenza, pur essendo notoriamente più difficoltosa per i figli degli immigrati, a Roma è quasi doppia rispetto al corrispondente valore nazionale e questo lascia ben sperare per il futuro.

 

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