Pubblicato su politicadomani Num 74 - Novembre 2007

Birmania
Affari e diritti umani, come risponde il bel paese
Altro che sanzioni economiche: da uno studio della CISL emerge che 358 ditte italiane sono in affari con la Birmania

 

"Un giro d'affari di 120 milioni di euro. Un 2007 generoso per le aziende italiane che investono in Birmania. Salvo un particolare: fare soldi sulla pelle di milioni di persone. In Italia, c'è chi sguazza a fare business sulla pelle degli altri. Invece di sospendere ogni rapporto economico con la giunta militare più feroce al mondo, le nostre aziende, e sono tante, troppe, fanno finta di niente proseguendo nella più totale impunità i loro affari".
La denuncia viene da Raffaele Bonanni della Cisl ed è riportata da Vita che pubblica i dati.
"Nel 2007, il business tra l'Italia e la Birmania è superiore ai 120 milioni di euro. Sotto la voce 'Totale importazioni lorde' appare la somma di quasi 60 milioni di euro (59.592.916,18). Analoga è quella relativa alle esportazioni (59.402.572,24). Protagoniste di questo giro d'affari sono 358 aziende italiane, tra cui alcuni nomi illustri: Oviesse (oltre 2,5 milioni di euro di importazioni, che valgono al marchio di abbigliamento il quarto posto in classifica), l'ipermercato Auchan Spa (462.000 euro), Bulgarelli Gioielli Spa (385.000 euro), la Fincantieri-Cantieri Navali Italiani Spa (poco meno di 100.000 euro). Poi ci sono i soliti noti: la Bellotti Spa, che importa dalla Birmania oltre 7 milioni di euro di pregiatissimo Teak; la Van Cleef & Arpel Logistics Spa (prodotti di lusso) con 4,8 milioni di euro, l'Italia Srl (4,3 milioni di euro); la Margaritelli Italia Spa (legno per casa e infrastrutture) con 935.000 euro e molte altre.
"Sul versante esportazioni, la Danieli Officine Meccaniche Spa fa la parte del leone con oltre 55 milioni di euro di prodotti industriali esportati (settore acciaio). Insomma, tra teak, abbigliamento e pietre preziose, il made in Italy in Asia fa miracoli". Centinaia di aziende italiane in nome del profitto fanno affari anche con chi calpesta i diritti umani.
"Per fortuna, le pressioni della società civile a volte danno ottimi frutti". È il caso dell'agenzia di viaggi Astoi-Fiavet di sospendere tutti i suoi viaggi in Birmania. Non è per tutti così, però: Francorosso, Viaggidea, Viaggi del mappamondo, Rallo Luxury Travel, Sentieri di nuove esperienze, Gastaldi, Columbia Turismo, Hotelplan, Viaggi dell'Elefante, El Dimensione Turismo, Il Tucano Viaggi, Mistral e Settemari, sono tutte agenzie in continuo fermento nel proporre soggiorni da favola nel paese dell'Est. "Magari pure nel nord della Birmania, dove attualmente l'esercito birmano uccide, tortura e seppellisce i monaci contestatari al riparo dei turisti curiosi", ossrva Vita.
"Un discorso a parte merita la Eni Saipem. Nel documento della Cisl, si legge che nel 1999 la Saipem Asia dichiarava: "Nell'offshore di Myanmar è stato completato per conto della Saipem UK il progetto Premier Oil Yetagun development field Productionplatform. Il contratto comprendeva le attività di trasporto e installazione dell'intera opera e ha impegnato la nave di sollevamento Pearl marine". E ancora, sul versante acquisizioni: "per conto Ptt Petroleum Authority of Thailand il progetto Ratchaburi to Wang Noi Gas Pipeline in Tailandia, per ingegneria di dettaglio fornitura di materiali permanenti, costruzione e commissioning di un Gas Line System per il trasporto del gas dall'esistente Yadana Gas Pipeline alla futura Power station di Wang Noi. Il progetto prevede l'installazione di due pipelines lunghi rispettivamente 153 e 3 kchilometrti da 30" e 36" didiametro di nove valvole di linea di due Metering Station e del sistema Scada Supervisory Control and Data acquisition) e telecomunicazioni il contratto è stato acquisito dalla Saipem Asia Sdn in consorzio con Mitsui & co ltd"".
La Cisl si pone una domanda legittima: "Oggi la Saipem ha accordi con la Gail India e con Oil and Natural Gas Corporation Limited per iniziative nel mar della Tailandia etc. E' ancora coinvolta con la Birmania?". Vorremmo saperlo anche noi.

[Fonte: Vita on line del 04/10/2007]

 

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