Pubblicato su politicadomani Num 70/71 - Giu/Lug 2007

Arte
Chagall delle meraviglie colori e forme che “raccontano”
Fino al 1 luglio al Vittoriano di Roma le opere di Marc Chagall. In 180 opere la vita personale e artistica del pittore lituano

di Claudia Mariani

Difficile trovare nei manuali di storia dell'arte del '900 una spiegazione approfondita e convincente dell'arte di Chagall. Probabilmente perché Chagall è fuori "catalogazione", non rientra in nessuna scuola, corrente o movimento fra quelli che proliferavano agli inizi del XX secolo, malgrado con il suo pennello le abbia sfiorate un po' tutte mantenendo sempre, tuttavia, peculiarità e caratteristiche del tutto personali.
La sua pittura è come un libro sulle cui pagine si può leggere la sua biografia. Ma è anche come uno strumento musicale con il quale - direbbe Kandinsky - egli riesce a toccare, facendoli vibrare e suonare, i tasti dell'animo degli spettatori, evocando sentimenti comuni e intimi.
Attualmente a Roma è possibile vedere in mostra 180 delle opere più significative di questo pittore.
L'esposizione, "Chagall delle meraviglie", è stata inaugurata il 9 marzo scorso nel Complesso del Vittoriano, e vi resterà fino al prossimo 1° luglio. É stata realizzata grazie alla collaborazione e ai prestiti di musei di tutto il mondo: fra questi la Galleria Tretiakov di Mosca, il Museo di Stato russo di San Pietroburgo, il Museo Nazionale Pompidou di Parigi e il Museo Nazionale Message Biblique Marc Chagall di Nizza.
C'erano già state a Roma, sempre al Vittoriano (1999) e alla Gam di Torino (2004) altre due mostre dell'artista lituano. Anche di quest'ultima mostra - intitolata "Marc Chagall, un maestro del '900" - si è parlato, a voce bassa, nelle sale del Vittoriano in quanto l'evento romano è stato organizzato dagli stessi curatori: C. Beltrano Ceppi Zevi, Alan Crump e Meret Meyer.
Dopo avere pagato per il biglietto di ingresso dieci euro (troppo per un evento culturale che dovrebbe essere godimento e patrimonio di tutti e non solo di quelli che se lo possono permettere) si entra nelle sale dove sono esposte le opere. La scelta di mettere un così gran numero di opere di forte impatto visivo in un luogo probabilmente troppo piccolo per ospitarle è discutibile e dà subito luogo ad un'altra critica. Eppure basta cominciare a percorrere gli spazi dell'esposizione che si rimane immediatamente affascinati, avvinti, perfino dominati dal mondo onirico e colorato di Chagall. Una sensazione di trasporto e di abbandono che diventa sempre più avvincente man mano che ci si addentra nella mostra e ci si lascia conquistare dai colori e dai racconti.
L'artista fu più volte criticato per la sua "pittura letteraria", ma alle critiche egli rispondeva dicendo di essere un poeta che usa la pittura come prolungamento della parola. Chagall infatti, che è stato testimone degli anni segnati dai drammatici eventi che vanno dalla rivoluzione russa all'olocausto, "racconta" a suo modo sentimenti ed eventi. Egli supera e va oltre i vari intellettualismi dell'arte del suo periodo e fa della pittura una pittura dell'anima che, partendo dalla sua esperienza, arriva all'anima universale di tutti gli uomini.
Ecco quindi che nelle sue opere sono presenti tutti i temi che hanno segnato nel profondo la sua vita come il suo essere russo ed ebreo, la sua appartenenza ad una civiltà e a un popolo che, come lui, hanno segnato milioni di persone e hanno segnato la storia. Un ebreo russo che si trasferisce a Parigi, che così diventa la sua seconda patria, ma che è costretto a lasciare durante la seconda guerra mondiale per approdare in America. Una storia che si colora di sentimenti, l'amore per la sua bella, e di sogni, di fantasie e di realtà, di religione e di esperienze vissute.
Fuori da ogni retorica, con la sua arte riesce a toccare il cuore e la fantasia di tutti, e a parlare alla mente di tutti semplicemente, senza manifesti, solo attraverso le emozioni e le sensazioni. Una vicinanza che il pubblico gli riconosce con il grande successo con cui accoglie la mostra. Nonostante l'esilità della sua presenza nei manuali di storia dell'arte.

Per visitare la mostra:
Orario d'apertura: dal lunedì al giovedì 9:30-19:30; venerdì e sabato 9:30-23:30; domenica 9:30-20:30.
Biglietti d'ingresso: 10,00 euro; ridotto: 7,50 euro
Informazioni: 06/6780664.

 

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