Pubblicato su Politica Domani Num 7 - Sett/Ott 2001

Dopo le votazioni
BIELORUSSIA
Il popolo guarda al futuro ma è ancora prigioniero del passato


di Alberto Carroccio

L'esito delle votazioni parla chiaro: con una larga maggioranza di voti (nei primi momenti si parlava dell'80%) Alexsandr Lucashenko è stato riconfermato Presidente della Bielorussia per altri sette anni. Non sappiamo in quanti abbiano fatto caso a questa notizia, sopraggiunta alla vigilia dei fatti ben più tragici di New York che giustamente hanno calamitato l'interesse di tutta l'opinione pubblica, ma il risultato di queste elezioni è interessante per riuscire a capire la situazione che sta vivendo questa nazione e il suo popolo. La stampa ne parla poco e notizie sulla Bielorussia si trovano in INTERNET, su siti interessanti molto spesso gestiti da ragazzi o da giovanissimi professionisti.
Per capire meglio è necessario conoscere un po' la situazione attuale in Bielorussia. Il presidente Lukashenko è considerato da molti, oppositori compresi ovviamente, uno degli ultimi dittatori europei, una brutta copia di Stalin: il controllo attuato dal suo governo sui mezzi di informazione, internet incluso, e l'uso della polizia a volte spregiudicato, facilitano il confronto con i vecchi gerarchi russi ed europei. Si spiega quindi perché la maggior parte dei siti visitati sia schierato contro il Presidente appena rieletto e non esiti a mettere in dubbio la legittimità dei risultati elettorali, sui quali anche l'OSCE ha manifestato perplessità.
Ma come si spiega allora il vasto consenso di cui gode da ormai molti anni? Il fatto è che la maggior parte della popolazione ha timore di cambiare il proprio modo di vivere ed esita ad avvicinarsi al mondo occidentale: anzi teme che il modello economico europeo possa portare ad una concorrenza e che ci sia il rischio che si creino enormi differenze sociali tra i cittadini, situazione questa in perfetta antitesi rispetto a quella attuale appiattita sotto un comodo egualitarismo.
Un atteggiamento diverso hanno gli ideatori dei vari siti internet da noi visitati, i quali non solo si schierano contro il Presidente Lukashenko ma cercano di sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale riportando i dati relativi alla terribile situazione in cui si trova il popolo bielorusso.
Internet è un buon mezzo per capire come sia possibile nel popolo bielorusso la convivenza di diverse posizioni. Tra i siti visitati www.belarus.net è uno dei più rappresentativi, il sito spazia dalla pagina religiosa e politica agli annunci di una agenzia matrimoniale e per fotomodelle; belarusguide.com invece si pone ad un livello decisamente più elevato.
Su tutto però, ancora oggi, si stende l'ombra di una delle più grandi catastrofi mondiali, quell'esplosione di 15 anni fa a Chernobyl.

 

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