Pubblicato su politicadomani Num 69 - Maggio 2007

I volti della Calabria

 

Visitando gli innumerevoli luoghi della "mia" terra ho notato:
Una sera di fine aprile, in uno sperduto paesello, con uno sperduto gruppo di case sul mare Ionio, una vecchietta sedeva sull'uscio di casa, le braccia abbandonate, lo sguardo perso nel vuoto, come impietrita, ha 90 anni e mi dicono che è così da quando sono stati uccisi per una "faida" antica due suoi nipoti; le esprimo il mio rammarico, cerco le parole di conforto mentre lei resta immobile e muta, poi dico che almeno questa volta il colpevole è stato arrestato e solo allora la vecchietta ha un brivido, alza una mano e quasi grida: "però quello mangia pane e i miei nipoti mangiano terra".
In un altro luogo, in un villaggio di pescatori della marina di Rossano, parlo con un vecchietto, ancora tutto furente contro una campagna ecologica tendente ad impedire la costruzione di una centrale elettrica dell'E.N.E.L. che mi dice: "preferisco che i miei figli respirino aria inquinata ma all'ombra dei loro campanili".
In altro luogo, sulla spiaggia che si affaccia su un mare pulito, stanno costruendo un albergo fiabesco: "dobbiamo affrettarci, i turisti sono in arrivo e in aumento e si hanno molte prenotazioni per l'imminente stagione estiva".
Ancora in altro luogo vedo il pennacchio di una ciminiera di uno stabilimento industriale.
Ancora vedo una fattoria modello, campi ben pettinati, bovini ed ovini che pascolano in prati perfetti; complessi avicoli tecnicamente ed economicamente validi; giovani e giovane alle guida di potenti trattrici; sento gli allegri scoppiettii della motopompa.
E allora mi domando quale è il vero volto della "mia" Calabria. La Calabria ha il volto della vecchietta disperata? La Calabria ha il volto dell'uomo che aspetta il turista o l'avvento dell'era industriale? La Calabria ha il volto del vecchietto che attende il ritorno dei suoi figli? La Calabria ha il volto di una moderna e valida agricoltura?
Io, devoto figlio di questa terra, affermo che la Calabria, in questi ultimi anni, ha abbandonato la sua civiltà patriarcale e contadina per intraprendere una strada che la conduce verso traguardi di benessere economico, sociale, morale e per dichiararsi con ostentazione moderna e progressista.

 

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Num 69 Maggio 2007 | politicadomani.it