Pubblicato su politicadomani Num 67 - Marzo 2007

Scheda paese
Kenya

 

Storia
Il regno watusso del Ruanda divenne colonia tedesca nel 1885, nel 1916 passò al Belgio, che lo unificò con il Burundi nella colonia del Ruanda-Urundi. Teatro di aspre lotte tra l'oligarchia dei Tutsi (o Watussi) e la maggioranza della popoaschi blu nel paese: da 2700 a 450 nel 21 aprile del '94. La Francia invia i propri militari, nel quadro dell'operazione "TurqStoria
Colonia inglese fino al 1963, il Kenya è stato guidato per 28 anni da un sistema monopartitico. Il Kenya African National Union (Kanu) era il partito unico a cui appartenevano i primi due presidenti Jomo Kenyatta (1963-1978) e Daniel Arap Moi (1978-2002). Nei primi anni '90 le violente proteste interne e le pressioni internazionali portarono ad una svolta in senso democratico, sfociata poi nel dicembre 2002 con l'elezione del primo presidente appartenente alla Nuova Narc (National Rainbow Coalition), Mwai Kibaki, il cui obiettivo principale è stato da subito una severa lotta alla corruzione. Una ventata di ottimismo ha pervaso il Paese.
Il nuovo governo, adeguatamente rappresentativo delle varie etnie presenti sul territorio, è riuscito alla fine del 2003 a riguadagnare la fiducia del Fondo Monetario Internazionale che ne ha dato una valutazione positiva, soprattutto per quanto riguarda la lotta alla corruzione ed il buon governo.

Politica
Il Kenya è una Repubblica presidenziale appartenente dal 1986 all'Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo, organizzazione politico-commerciale formata dai paesi del Corno d'Africa. È una Repubblica multipartitica dove il potere esecutivo è in mano al Presidente che è eletto a suffragio universale. Il potere legislativo è assegnato ad un'assemblea parlamentare. Il territorio nazionale è suddiviso in sette province, più l'area urbana di Nairobi, la capitale dello Stato, che conta circa 1 milione e 346 mila abitanti.
Il Kenya è al centoquarantaquattresimo posto, su 158 paesi monitorati, nella graduatoria che valuta la percezione della corruzione nel settore pubblico: ad affermarlo è l'agenzia non governativa Transparency International.

Popolazione
Il Kenya conta una popolazione di circa 34,7 milioni di abitanti (fonte Cia 2007) con limitate ma influenti minoranze indiane, arabe ed europee. Suddivisa in oltre 70 tribù distinte in tre grandi gruppi linguistici: i Bantù, i Nilotici e i Cusitici.
La religione predominante nel paese è quella cristiana, seguita da quelle animistiche africane e da quella musulmana. Il tasso di alfabetizzazione (tra i 15-49 anni) è del 85% circa. L'aspettativa di vita alla nascita è di 49 anni. La mortalità infantile è secondo fonti Onu del 120 per ogni mille nati vivi, secondo la Cia è invece del 59,29 per mille; secondo l'Unicef 79 bambini ogni mille non raggiungono l'anno di età. Il tasso di denutrizione è del 31% e solo 6 persone su 10 hanno accesso all'acqua potabile. Il Kenya occupa il 152 posto, su 177, nella classifica dell'Indice di Sviluppo Umano.

Istruzione
Le grandi aspettative della popolazione nei confronti della nuova leadership sono state rafforzate da alcuni significativi provvedimenti, come la legge sull'istruzione che ha reso la scuola primaria obbligatoria e gratuita per tutti: solo tra il 2003 e il 2004 si è passati da 5,7 a 7,4 milioni di studenti.

Economia
L'economia keniota si basa principalmente sull'agricoltura, nella quale si trova il 75% della forza lavoro e che rappresenta il 16,3% del PIL.
La produzione agricola risponde sia ai bisogni alimentari interni sia alla domanda estera (si esportano con tè, caffè, ortaggi, pesce, oltre a prodotti petroliferi).
La struttura economica presenta forti differenze tra le regioni: quelle orientali e nord orientali sono aride o semi-aride e scarsamente popolate; le regioni centrali ed occidentali sono più fertili ed è qui che si concentra la produzione agricola.
La produzione industriale è concentrata nei grandi centri urbani di Nairobi, Mombasa e Kisumu.
Il settore manifatturiero è dominato dal processo di lavorazione degli alimenti, come la macina del grano, la produzione della birra, la lavorazione del latte e dello zucchero.
Nei servizi sono invece prevalenti il commercio, le comunicazioni e il turismo (in espansione negli ultimi anni grazie alla sempre crescente attrazione verso le coste del Paese).
Secondo le previsioni dell'EIU (Economist Intelligence Unit - Country Report) la crescita economica nel 2007 risentirà della mancata ripresa del mercato del tè, ma il turismo si confermerà per il terzo anno consecutivo in espansione. Il tasso di crescita economica previsto è del 5,5%, ma la crescita potrebbe subire degli arresti a causa della siccità e per il degenerare dei rapporti con il FMI e i Paesi donatori.
Il tasso di inflazione è del 10,5% e la disoccupazione raggiunge il 40% (fonte Cia).

 

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