Pubblicato su politicadomani Num 67 - Marzo 2007

Italia-Kenya, un accordo che è una speranza concreta

 

É diventato esecutivo l'accordo per la riconversione del debito keniano, per un valore pari a quasi 45 milioni di euro, siglato lo scorso ottobre 2006 e ratificato il 23 gennaio 2007 dal viceministro degli Esteri italiano, Patrizia Sentinelli, e dal ministro delle Finanze del Kenya incontratisi a margine del Social Forum di Nairobi. L'intesa prevede la cancellazione di 44 milioni di euro di debito e il loro riutilizzo, da parte del governo keniano, in programmi che finanzino progetti di sviluppo rurale, istruzione e cooperazione. Il vice-ministro, nonché sottosegretario con delega all'Africa sub-sahariana, ha espressamente richiesto che nei programmi di sviluppo realizzati grazie alle risorse messe a disposizione dalla riconversione del debito vengano inclusi anche progetti di recupero di alcuni quartieri degradati della capitale keniana Nairobi. La richiesta di utilizzare una parte dei fondi derivanti dalla riconversione per combattere gli sgomberi e per riqualificare gli slum di Nairobi era stata avanzata nei mesi scorsi anche dai missionari attivi nelle baraccopoli della capitale keniana e dalla campagna "WNairobiW"
"È un risultato importante, che premia la lotta e la solidarietà di migliaia e migliaia di persone in Kenya e in Italia contro gli sgomberi e per la riqualificazione degli slum di Nairobi": così il missionario comboniano Alex Zanotelli ha commentato l'accordo quadro per la conversione del debito. "Ai governi di Italia e Kenya chiediamo coerenza: è indispensabile la partecipazione della società civile nell'utilizzo dei fondi. Proponiamo di sperimentare la riqualificazione di Korogocho e Soweto, 2 dei 200 slum di Nairobi. Perciò è indispensabile la proprietà collettiva della terra e la moratoria dei 300.000 sgomberi da tempo in calendario" afferma ancora Zanotelli. La campagna, iniziata nel marzo 2004 per fermare le demolizioni di alcuni slum della capitale del Kenya e gli sgomberi, "si è trasformata: non basta bloccare le demolizioni delle baraccopoli ma occorre garantire ai loro abitanti il diritto alla terra, per poter rimanere e riqualificare gli insediamenti". Proprio per questo il missionario e la campagna "W Nairobi W" chiedono che una parte dei 44 milioni di debito appena riconvertiti dal governo italiano vengano messi a disposizione della società civile e utilizzati per la riqualificazione degli insediamenti urbani.

 

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Num 67 Marzo 2007 | politicadomani.it