Pubblicato su politicadomani Num 67 - Marzo 2007

India
Forma di stato e forma di governo
Amministrazione e potere politico nella Repubblica democratica più popolosa del mondo

di Consuelo Quattrocchi

"Repubblica sovrana, socialista laica e democratica". È quanto si legge nella Costituzione dell'India. Un territorio di 3,3 milioni di kmq, con una popolazione di oltre 1 miliardo e 95 milioni, divisi (non equamente) in 28 Stati raggruppati in 7 unioni territoriali. È la nazione più popolata ad avere un governo democraticamente eletto, che ha la forma di governo federale, con gli Stati che eleggono in modo diretto i propri governi, mentre le unioni territoriali sono guidate da un amministratore nominato dal governo centrale.
Il governo centrale è plasmato sul modello Westminster britannico: può sciogliere i governi dei singoli Stati nel caso in cui nessun partito o coalizione di partiti goda della maggioranza per governare e, in alcune situazioni ben specificate dalla Costituzione, può imporre regole federali note come "regola del Presidente". Esso esercita ampi poteri amministrativi in nome del Presidente.
Le funzioni del Presidente sono puramente formali e cerimoniali. Il Presidente è Capo dello Stato e comandante in capo delle forze delle Forze Armate. Presidente e Vicepresidente sono eletti in modo diretto da un apposito collegio di elettori e il loro mandato dura cinque anni.
Il detentore reale del potere esecutivo è il Consiglio dei Ministri (anche detto Cabinet, Gabinetto) che è guidato dal Primo Ministro. Quest'ultimo è designato dai membri del partito o della coalizione che guida la maggioranza in Parlamento nella persona del leader di maggioranza ed è nominato dal Presidente, il quale nomina anche i ministri del Gabinetto su proposta del Primo Ministro. Solo nel caso in cui nessun partito o coalizione di partiti ottenga la maggioranza alla Camera del Popolo il Presidente ha discrezionalità nella scelta del Primo Ministro. A parte la nomina (formale) del Primo Ministro e dei ministri, i quali tuttavia sono designati, il Presidente non ha autorità su nessuna altra materia, anche se ogni decisione del governo è presa formalmente in suo nome.
Ogni ministro con portafoglio deve appartenere ad una delle due camere.
Il Parlamento indiano (Sansad) è bicamerale e si compone di una Camera alta (Rajya Sabha) che è il Consiglio degli Stati, e di una Camera bassa (Lok Sabha) che è la Camera del Popolo. Il Consiglio dei Ministri deve avere la fiducia della Camera del Popolo.
I 238 membri del Consiglio di Stato sono eletti in maniera indiretta da un collegio di grandi elettori: le Assemblee degli Stati, in proporzione ai loro abitanti, eleggono 226 membri; gli altri 12 sono nominati dal Presidente scegliendoli fra personalità che si sono distinte particolarmente nelle arti e nelle scienze. I membri durano in carica sei anni e sono rinnovati ogni due anni per 1/3.
I 545 deputati della Camera del Popolo, invece, sono eletti direttamente con voto popolare e durano in carica cinque anni. Solo due di questi sono nominati dal Presidente in rappresentanza della comunità anglo-indiana. È a loro che spetta la definizione del potere politico e la formazione del governo.
Sulla giustizia c'è da dire che il sistema giudiziario indipendente nacque sotto la dominazione inglese e che i principi e le procedure richiamano quelli dei paesi anglosassoni. La Corte Suprema, che è il livello più alto di giustizia, si compone di giudice capo (il Presidente della Corte) e di altri 25 giudici. A un livello inferiore si trovano 18 Alte Corti, che giudicano in appello le sentenze dei tribunali locali. Un tempo facevano parte del sistema giudiziario anche le giurie; dagli anni '60, invece, la maggioranza dei processi è condotta da magistrati poiché l'India ha considerato il sistema delle giurie, per molti processi, corrotto e inefficiente.
In India è in vigore la pena di morte.

 

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Num 67 Marzo 2007 | politicadomani.it