Pubblicato su politicadomani Num 67 - Marzo 2007

Un paese che guarda avanti
Acqua, salute e igiene in Nepal
Save the Children: un progetto finanziato dall'Italia

di Giorgio Innocenti

Nepal, terra di montagne, otto dei quattordici 8000 del pianeta si ergono in quel paese. Buona parte delle notizie che riceviamo su quel regno - schiacciato tra i due giganti, Cina ed India - riguardano le sue vette. Un'immagine eterea, un paradiso per gli amanti della montagna.
Per molti, il Nepal è inferno. Lo è per quel 42% della popolazione (stimata in oltre 26 milioni) che vive sotto la soglia di povertà. Il dato sull'alfabetizzazione denuncia metà dei Nepalesi incapaci di leggere e scrivere. Se disaggregato, si fa spia di una discriminazione di genere: solo il 24% delle donne adulte, contro il 59% degli uomini, è alfabetizzato.
La mortalità tra i bambini fino a 5 anni di età arriva al 91‰ e, in questa fascia d'età, il 48% risulta essere denutrito. Ad aggravare i danni della denutrizione c'è l'alta incidenza di infezioni da vermi intestinali, strettamente legata al fatto che gran parte della popolazione non ha accesso a strutture igieniche adeguate.
Un simile degrado in un paese tanto ricco di storia e risorse culturali non può che originare da una situazione di conflitto. Dal '96 sono circa 8000 le persone uccise dagli scontri tra forze di sicurezza governative ed Esercito di Liberazione Popolare Maoista. Questo conflitto è l'ultimo atto del travagliato cammino democratico del popolo nepalese. Solo l'aprile scorso, il Re Gyanendra, che dal febbraio 2005 aveva licenziato il governo e arrogato a sé il potere esecutivo, ha accettato di aprire una trattativa con i ribelli. A dicembre, grazie alle pressioni della società civile, si è arrivati ad un accordo sulla Costituzione Provvisoria.
La Costituzione prevede l'elezione popolare di un'assemblea costituente e, al contempo, un referendum istituzionale tra Monarchia e Repubblica. La Carta contiene molti elementi che lasciano ben sperare nel futuro del paese. Chiare enunciazioni del divieto di discriminazione per genere o per casta, riferimenti al diritto di ricevere cure sanitarie gratuite, al diritto d'informazione, alla salvaguardia dell'ambiente, alla tutela dei lavoratori e delle categorie disagiate.
Il Nepal sembra pronto a fare il grande salto ma le condizioni descritte sopra rischiano, in una perversa spirale, di essere il freno di questa svolta. Difficile pensare ad una effettività democratica quando oltre metà del paese non è alfabetizzato. Improbabile che le donne possano giovarsi dei diritti riconosciuti loro da una Carta che solo in 24 su 100 sapranno leggere. Inutile sperare nel domani quando la forte incidenza di malattie infantili, la denutrizione, i contagi da feci, la malaria, la tubercolosi, la lebbra, le malattie sessualmente trasmissibili, la rabbia, non solo mettono a rischio la vita, ma rendono anche difficoltosa e scarsa la frequenza scolastica nonché l'apprendimento e lo sviluppo psicofisico dei bambini. Di quei bambini che, in potenza, rappresentano la più grande risorsa del Nepal. Da 0 a 14 anni di età, sono il 38% dell'intera popolazione.
L'attuale congiuntura rappresenta per Save the Children un'opportunità ed una scommessa. La più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e promozione dei diritti dell'infanzia, attiva in oltre 100 paesi nel mondo, è presente in Nepal dai primi anni '90 impegnandosi per la prevenzione dell'HIV/AIDS, finanziando progetti di micro credito, sostenendo i bambini colpiti dal conflitto, intervenendo per lo sviluppo della prima infanzia, per l'istruzione primaria e per l'educazione e formazione degli adolescenti.
Oggi Save the Children lancia -grazie ai fondi raccolti da "La fabbrica del Sorriso" una nuova sfida con il progetto "Acqua, salute e igiene per i bambini e le bambine del Nepal". Facendo leva sui programmi già avviati e sempre in partenariato con una ONG nepalese, l'organizzazione si propone di migliorare le condizioni igienico-sanitarie e alimentari dei bambini. Saranno predisposti esami e trattamenti anti-arsenico: problema drammatico soprattutto nella pianura dei Tarai dove moltissimi pozzi risultano contaminati. È possibile potabilizzare l'acqua con un filtro del costo di 15 dollari. Sono previsti installazione e mantenimento di almeno 200 punti d'acqua potabile. Saranno costruite almeno 275 toilette igieniche nelle scuole in modo da limitare la diffusione di vermi intestinali ed altri agenti patogeni e saranno predisposti almeno 150 lavabi. Sarà garantita la disponibilità e la somministrazione periodica di farmaci contro i vermi intestinali. Un ruolo centrale avranno informazione, formazione e sensibilizzazione sulle pratiche da adottare per garantire condizioni igienico-sanitarie adeguate e abitudini alimentari corrette. All'interno delle scuole, questi comportamenti saranno inseriti nel programma; all'esterno sono previste attività informali come teatro di strada e pittura murale.
C'è la ferma convinzione che un intervento deciso sulla salute dei bambini possa avere ricadute estremamente positive anche sul successo scolastico di questi. Si instaurerebbe un circolo virtuoso nel quale la salute permette l'istruzione e l'istruzione è presupposto per la salute.

 

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Num 67 Marzo 2007 | politicadomani.it