Pubblicato su politicadomani Num 66 - Febbraio 2007

Risanamento dei conti
Manovra economica 2007
Una manovra di risanamento che non riguarda uno o pochi settori della società, ma che coinvolge l'intero sistema economico-sociale

 

Riprendere lo sviluppo economico, scivolato in Italia da oltre 10 anni su livelli molto bassi, rappresenta un problema essenziale della politica economica italiana. Occorre sostenere i fattori di crescita nel medio e nel lungo termine; il risanamento finanziario ridurrebbe il "rischio Paese", spostando le risorse verso la qualità e la produttività. Un obiettivo che non riguarda uno o pochi settori della società, ma che coinvolge l'intero sistema economico-sociale. Non sottovalutando l'impatto sull'ambiente.
La manovra economica per il 2007 pone dunque come priorità assoluta il risanamento e lo sviluppo economico del Paese. Il Governo ha compiuto passi importanti nella lotta contro l'evasione, l'elusione fiscale, intervenendo anche nei cosiddetti studi di settore, che riguardano lavoratori autonomi e liberi professionisti.
Tecnicamente la manovra comprende il decreto fiscale, la legge finanziaria e alcuni disegni di legge delega.
Si tratta della Finanziaria più lunga ed articolata dal dopoguerra ad oggi: 370 provvedimenti attuativi, secondo un censimento realizzato dal Sole 24 Ore, che rendono operativi i 1.364 commi della riforma. Per 144 provvedimenti è previsto un termine per l'approvazione, mentre i restanti 226 non hanno ancora scadenza.
Secondo il Servizio Studi della Camera dei Deputati la manovra garantirà allo Stato 35 miliardi di euro, al netto della compensazione ordinata dalla Corte di Giustiza Europea di 5,3 miliardi per coprire le maggiori spese derivanti dalla sentenza sulla detraibilità dell'Iva i cui effetti sono stati valutati pari a circa 1,2 punti di Pil. Di questi 35 miliardi, circa 20 (pari al all'1,3% del Pil) serviranno a riportare per il prossimo anno l'indebitamento netto dal 3,8% del 2007 al 2,8%, rispettando così a pieno il percorso concordato a livello europeo. Ciò dovrebbe consentire una graduale diminuzione del rapporto debito/Pil, in un momento in cui i tassi di interesse sono in crescita. I restanti 15 miliardi (1% del Pil) saranno destinati invece ad interventi volti ad obiettivi di sviluppo ed equità: risorse consistenti per la crescita economica, per avviare il risanamento strutturale dei conti pubblici, aumentare l'equità sociale e la protezione degli strati sociali più deboli.
La Finanziaria avvia profonde riforme della spesa pubblica attraverso nuovi patti con gli Enti locali e intese con le parti sociali, in particolare sul fronte della sanità, del federalismo fiscale e delle pensioni.
Nel dettaglio i tagli alla spesa ammontano a circa 11,5 miliardi, derivanti da interventi di razionalizzazione della Pubblica Amministrazione (4 miliardi), dalla riduzione dei trasferimenti agli Enti locali (4,4 miliardi), da interventi sulla sanità (3 miliardi). Le maggiori entrate riguardano invece le modifiche di natura fiscale (11 miliardi) e contributiva (4 miliardi), mentre circa 6 miliardi provengono dal trasferimento al Tesoro del 50% del Tfr non destinato alla previdenza complementare.
L'ampliamento della potestà di controllo da parte dell'Amministrazione Finanziaria, infine, rappresenta un intervento di recupero, di entrate evase o eluse, pari a circa 5 miliardi di euro per il solo 2007. In questo senso è stato disposto un notevole arricchimento del patrimonio informativo dell'anagrafe tributaria attraverso l'istituzione di un archivio che sarà utilizzato dal Fisco per effettuare ricerche finalizzate all'acquisizione di elementi di prova e accertamento.

D.S.

 

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