Pubblicato su politicadomani Num 66 - Febbraio 2007

Honduras: paradiso per l'élite

 

Honduras (in spagnolo "profondità delle acque") è uno Stato dell'America Centrale. Ha una superficie di circa 112 mila kmq. L'Honduras è una repubblica presidenziale. Il Capo dello Stato e di Governo, dal 27 gennaio 2002, è il Presidente Ricardo Maduro. La lingua ufficiale è quella spagnola, ma nelle Islas de la Bahía prevale la lingua inglese. All'interno si parlano anche lingue indie (miskito, sumu paya, lenca e garifuna). L'Honduras conta circa 6.2 milione abitanti. Circa il 90% della popolazione è meticcia. Il 52% della popolazione vive nelle città.
L'Honduras è uno dei paesi meno sviluppati e industrializzati dell'America Centrale, "uno dei paesi più poveri dell'emisfero occidentale, con una distribuzione dei redditi straordinariamente iniqua", dice la Cia. Oltre la metà della popolazione vive sotto la soglia di povertà. C'è un elevato tasso di disoccupazione. La sua economia è assolutamente dipendente dagli Usa. Negli anni '80, durante le rivolte dei paesi vicini, come il Nicaragua, L'Honduras ha svolto un ruolo importante in quanto il suo suolo venne usato come base operativa per alcune operazioni segrete degli Stati Uniti.
Passato il periodo delle sommosse, l'Honduras perse il proprio ruolo centrale nella politica statunitense in America Centrale e gli Stati Uniti ridimensionarono gli aiuti al paese, senza tuttavia diminuire la loro influenza. Infatti, sebbene il volume degli scambi commerciali con l'Europa corrisponda ora al doppio di quello registrato con gli Stati Uniti, l'Honduras ha ancora un'economia dipendente dagli Usa.
Attualmente sono in corso le privatizzazioni delle terre indigene, mascherate dietro i programmi di certificazione dei titoli di proprietà individuali finanziati dalla Banca Mondiale (il Programma da administraciòn de tierras de Honduras, "Path"). Il 70% del territorio dei garifuna (nell'arcipelago dei Cayos Cochinos) è ormai in mano a terzi. Ovunque il Governo preme per poter sviluppare megaprogetti turistici ed è facile prevedere che deturperanno il naturale habitat del luogo e il suo equilibrio.

Il progetto turistico
"Los Mycos beach and golf resort". È questo il nome del modello di sviluppo turistico che il Governo dell'Honduras vuole realizzare sulla costa Atlantica, nelle Cayos Cochinos ("isole dei maiali" in spagnolo). Il progetto consiste nella costruzione di alberghi di lusso, duemila appartamenti, sei multi residence per un totale di 168 ville; e ancora, centri commerciali, parchi tematici e di intrattenimento; e per finire, un campo da golf e un villaggio garifuna simil "originale" costruito all'interno del complesso. Quintali di cemento che copriranno circa 300 ettari di mangrovie della Laguna de los Mycos, tra i villaggi di Tornabé e San Juan.
Il Governo è alla ricerca di investitori che si affianchino al "Promotour", l'agenzia di Jaime Rosenthal Oliva, il più ricco imprenditore dell'Honduras, il quale pretende il controllo dei territori abitati dagli indigeni. Terre che fanno parte però della proprietà collettiva dei garifuna.
L'investimento, stimato tra i 140 e 200 milioni di dollari, ha attratto molti capitali stranieri. Anche italiani.

 

Homepage

 

   
Num 66 Febbraio 2007 | politicadomani.it