Pubblicato su politicadomani Num 66 - Febbraio 2007

L’arte dell’incisione in mostra a Genzano
Giovani artisti, le opere, le idee

di Daniele Proietto

Tra le iniziative artistiche che in questo periodo ci vengono offerte nel panorama culturale laziale, spicca per originalità e per gusto una mostra di incisione intitolata “Graficamente”, in cui sono esposti i lavori di tre giovani artisti.
Una delle particolarità dell’esposizione risiede nell’assenza di una tematica precisa: “l'intento della mostra è quello di rendere pubbliche alcune riflessioni personali, realizzate con il mezzo della grafica”, ci spiega Raffaele Valeri, uno degli espositori.
Mariangela Cimini ad esempio, giovane diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, attraverso le sue xilografie cerca di analizzare i misteriosi movimenti dei gatti, i loro silenzi, la loro natura.
Simona Campomori mette in mostra una sua personale ricerca del segno attraverso acqueforti e xilografie riguardanti la musica, la figura umana e il suo legame con il divino.
Raffaele Valeri invece si cimenta in una ricerca incentrata sul gioco.
“Attraverso la grafica cerco di esprimere concetti legati al mondo del cinema e del fumetto” spiega l’artista, “cerco di rendere giocosi alcuni soggetti e di divertire attraverso la visione della stampa. Le riflessioni sono tra le righe: la guerra, il sogno, l'avventura e la vita.”
L’esposizione offre la possibilità di trascorrere alcuni minuti tra opere esteticamente accattivanti e dalla grafica pulita ed elegante. Una opportunità per gli amanti delle incisioni di ammirare lavori realizzati con cura e passione, ma anche per i neofiti che vogliano cogliere l’occasione di avvicinarsi a questa affascinante tecnica rappresentativa.
I lavori saranno esposti presso il locale “medi@caffè” di Genzano, in Piazza Don Fabrizi 5, tutti i giorni dalle 6,30 alle 21,30 e la domenica fino alle 00,30.
La mostra sarà aperta al pubblico ad ingresso libero a partire dal 5 Febbraio fino al 5 Marzo.

 

La storia dell’incisione

L’incisione risale al Medio Evo, periodo in cui si usava l'acido nitrico (in Latino aqua-fortis, definizione medioevale degli antichi alchimisti) per incidere fregi e decorazioni su armi e armature. Successivamente il nome e la tecnica vennero adottati dagli artisti incisori : questo passaggio risale al periodo tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. Si opera con questa successione : la superficie della lastra, dopo essere stata levigata e sgrassata viene coperta da uno strato sottile uniforme di cera per acquaforte poi annerita con nerofumo per rendere la cera più resistente all'azione degli acidi e più visibili i segni. Con una punta di acciaio, leggermente arrotondata, si esercita una pressione sufficiente a scoprire il metallo, tracciando i segni che comporranno l'immagine. Protetti i margini e il retro con una vernice si immerge la lastra in una bacinella contenente acido diluito (operazione di morsura).Tra i primi a servirsi di questa tecnica furono l'orafo basilese Urs Graf, autore della prima stampa datata (1513), e A. Dürer, che incise sei lastre in ferro tra cui il Cannone (1518), ma fu il Parmigianino a intuirne le possibilità e a perfezionarne la tecnica. Diffusasi rapidamente in tutta Europa, l'acquaforte soppiantò la xilografia e in parte il bulino e raggiunse il suo apogeo con Rembrandt.

 

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