Pubblicato su politicadomani Num 66 - Febbraio 2007

L'opinione
Una Finanziaria coerente ed equilibrata? Chissà
Una legge di bilancio difficile da commentare che tra liberalizzazioni, tasse, tagli e altro provoca non poca confusione tra la gente comune

 

Abbiamo tentato di rendere più semplice la lettura della Finanziaria, analizzandola in linee generali e confrontandola con l'interpretazione delle parti sociali nei temi di maggior interesse collettivo.
Divisa principalmente in quattro parti - garanzie istituzionali e diritti civili; sviluppo sostenibile; coesione sociale; governance mondiale e integrazione europea - la Finanziaria 2007 riguarda moltissimi aspetti della vita sociale di ognuno. Dalle riforme istituzionali, all'ambiente, alla cultura, alla modifica di nuovi e vecchi diritti, alla politica interna ed estera, dai sistemi elettorali ai referendum, alla riforma del sistema delle comunicazioni; volendo mettere tutto in un unico provvedimento la Finanziaria rappresenta uno spaccato delle idee e delle ideologie degli elettori che rappresenta.
Pur essendo elaborata da un Governo che gode di una debole maggioranza, appare come una manovra coerente, equilibrata, in linea anche con le direttive europee.
Relativamente alle politiche di coesione e agli ammortizzatori sociali - in un settore, quello del capitale umano, che ha visto un confronto continuo tra parti sociali ed esecutivo sui temi della previdenza, dei diritti dei cittadini e della programmazione industriale - i sindacati hanno apprezzato molto la conferma da parte del Governo dell'indennità di disoccupazione e l'impegno in una politica tesa a difendere i diritti a tutela dei ceti meno abbienti.
Secondo i sindacati, i lavoratori dipendenti con redditi superiori ai 30mila euro e con familiari a carico, per effetto della manovra sono colpiti da eccessivi oneri fiscali.
In ambito sanitario il dissenso tra le parti si fa più marcato. In una visione sindacale che è di tutela dei diversamente abili - fisici e psichici - e di chi si trova in difficoltà economica, "non condivisibile è l'introduzione delle misure di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria che incidono ulteriormente sui redditi di pensionati e lavoratori dipendenti", dice il segretario generale CISL Raffaele Bonanni, il quale sottolinea come sia totalmente mancato in questo settore il confronto tra Governo e associazioni sindacali. In questo contesto i 450 milioni stanziati per il Fondo per la non autosufficenza fino al 2009, sono molto lontani dalle richieste fatte dai sindacati.
Diverso è il discorso quando si parla di entrate fiscali. I sindacati concordano nel riconoscere come molto positivi nel riequilibrio delle disparità economiche e sociali del Paese quei 13 miliardi provenienti in misura preponderante dalla lotta all'evasione, ma anche attraverso la "tassazione delle rendite finanziarie".
In ambito industriale, nel caso specifico di Alitalia, vi è di fatto una incapacità del Governo da una parte e dei sindacati dall'altra nella gestione della storica azienda aerea nazionale. L'azienda detiene una quota del mercato aereo "domestico" pari al 55% dei voli, e nel 2005 ha fatto volare più di 24 milioni di persone. Darla ora in mano ai capitali stranieri, che la considerano un buon investimento, rappresenta chiaramente una incapacità dichiarata dello Stato Italiano nella gestione del patrimonio nazionale. Il leader della Uil, Luigi Angeletti, sembra essere uno dei pochi a credere ancora nella possibilità di recupero dell'azienda e del suo capitale umano: "La trattativa vera su Alitalia si apre adesso: sull'offerta di acquisto, sugli investimenti e sull'occupazione".
In ambito prettamente sociale il discorso si fa più complesso. Morte, vita, amore, diritto, libertà sono temi che dovranno attendere sicuramente tempi diversi.

D.S.

 

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