Pubblicato su politicadomani Num 66 - Febbraio 2007

l’editoriale
Due dossier per capire

di Maria Mezzina

Tempo di statistiche. L'inizio dell'anno è il tempo delle statistiche. Sono pubblicati in questo periodo gli studi condotti nell'anno precedente sui vari aspetti della vita italiana. È un modo per conoscerci meglio ma, soprattutto, è un punto di partenza per politiche e decisioni future. Vista la spettacolarizzazione e la banalizzazione della politica negli ultimi anni, se non credessimo che attorno ai nostri politici ci sia una moltitudine di persone che lavorano e studiano duramente per aiutare quelli a prendere le decisioni "giuste", saremmo assaliti da un grande sconforto. Nel loro lavoro queste persone si servono di strumenti (quali appunto i rapporti annuali sulla società italiana) che nella aridità dei numeri rivelano tendenze, desideri, situazioni di fatto, problemi e anche possibili soluzioni. Tutte informazioni preziose per questi "travet" che stanno dietro le quinte della politica italiana; informazioni fondamentali per tenere la barra del timone della barca Italia nella giusta posizione. Contribuiscono alle ricerche istituti e gruppi di altissimo prestigio e di comprovata indipendenza e autonomia.
Quando i Rapporti sono presentati alla stampa si fa un po' di parlare sui mezzi di comunicazione, ma, dopo, gli stessi pensano bene di dimenticarsene, presi come sono dall'inseguire l'ultima notizia per costruire su di essa il solito chiacchiericcio più o meno inutile. Probabilmente meglio sarebbe se, nel commentare ciò che avviene nel nostro Paese, si cercasse anche di capire perché e dove stiamo andando, studiando questi Rapporti che sono presentati a inizio anno.
È appunto per capire dove stiamo andando che abbiamo deciso di dedicare l'inserto di questo mese ad uno dei temi più vivi e scottanti delle italiche discussioni: quello sulla immigrazione. Tema ricorrente che conquista per sé, periodicamente, i titoli dei telegiornali e le prime pagine, ogni volta che c'è uno sbarco di massa, più o meno drammatico, di clandestini. O quando, per ragioni di "pace sociale", con grande scandalo di tutti e grandi visite dei politici, si costruisce un muro all'interno di una tranquilla (una volta) città di provincia. O quando qualcuno tra le file del governo decide che è ora di modificare questa o quella parte della legge sull'immigrazione, per adattarla alle esigenze e alla situazione del momento; magari per riconoscere o negare diritti di cittadinanza a chi non è (ancora) cittadino italiano, come il diritto di voto alle amministrative per i cittadini stranieri residenti in Italia. Oppure l'iscrizione nell'anagrafe dei cittadini italiani di tutti i bambini che nascono in Italia, compresi i figli degli immigrati; una vera e propria rivoluzione copernicana di tipo giuridico che allo "ius sanguinis" sostituisce lo "ius solis".
Abbiamo cercato di parlare di immigrazione sgomberando il campo da ogni preconcetto e convinzione personale e dando voce ai numeri, quelli che risultano da due dei dossier più rigorosi e indipendenti (pubblicati ultimamente): il Dossier Statistico Immigra-zione 2006 - 16° Rapporto, a cura della Caritas e della Fondazione Migrantes, e il 19° Rapporto Italia 2007 dell'Eurispes, che sul tema immigrazione ha un ampio, approfondito e articolato capitolo.
Abbiamo affrontato solo alcuni aspetti di questo tema, quelli che, come è tradizione di questo mensile, possono offrire delle chiavi di interpretazione della situazione presente in vista di una migliore comprensione del futuro che ci aspetta.

 

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Num 66 Febbraio 2007 | politicadomani.it