Pubblicato su politicadomani Num 65 - Gennaio 2007

Scheda paese
Somalia

a cura di F.S.

Storia
La Somalia è uno degli Stati più instabili al mondo. Il Paese divenne indipendente nel 1960, quando furono unificati i territori dell'Unione della Somalia (sotto amministrazione fiduciaria italiana) e del Somaliland (protettorato britannico).
Nel 1969, con un colpo di stato, prese il potere il generale Siad Barre, che lo mantenne per oltre venti anni. Iniziò così la dittatura militare. La perdita di consenso popolare spinse Siad Barre a dar vita a una politica sempre più autoritaria che rafforzò l'opposizione interna. Nel 1991, i movimenti di liberazione interna fecero cadere il dittatore e proclamarono la Repubblica. La situazione interna però, si dimostrò da subito turbolenta, e, già nello stesso anno, nel nord del Paese il Somaliland si autoproclamò repubblica indipendente. Nel 1992, la comunità internazionale decise di intervenire, tuttavia la presenza dei caschi blu dell'ONU fino al 1995 non ha riportato alcun ordine. Nel giugno del 1998 anche le regioni di Bari e Nugaal, nel nord-est del paese, si sono dichiarate indipendenti, prendendo il nome di Repubblica del Puntland. Nel 2001, con il sostegno dell'Etiopia, le repubbliche secessioniste costituirono una struttura parallela: il Consiglio di restaurazione. Nel 2004 venne nominato un nuovo presidente: Abdullahi Yusuf. Doveva anche insediarsi un governo di transizione, alla fine del 2005 però il governo di transizione e le altre istituzioni federali non erano ancora operativi ed è stato solo all'inizio del 2006 che il Parlamento Federale di Transizione ha approvato la nomina di un gabinetto di ministri e vice ministri da parte del Primo Ministro, che era stato a sua volta nominato nel novembre del 2004 dal presidente del Governo Federale di Transizione.
La Somalia è uno dei due stati al mondo a non avere ratificato la Convenzione sui diritti dell'infanzia.

Economia
Il 43,2% della popolazione somala vive con meno di un dollaro al giorno.
L'economia è stata sconvolta dalla guerra civile agli inizi degli anni '90.
La maggior parte del territorio è semi-desertico. Le aree di savana, utilizzate per il pascolo, sono il 60% della superficie totale. La costa somala è ricca di risorse ittiche.
La popolazione è occupata prevalentemente nella pastorizia, con allevamenti di caprini, ovini, cammelli e bovini. Il settore agricolo si basa sulla coltivazione di granturco, sorgo, banane e sesamo. Dalla silvicoltura si ricavano incenso e mirra, destinati al mercato delle esportazioni, e discrete quantità di legname. La pesca è prevalentemente di sussistenza.
In Somalia non c'è rete ferroviaria. La rete stradale si sviluppa per pochi chilometri ed è asfaltata solo per il 12%; il porto principale è Mogadiscio (900 mila abitanti). Dall'inizio degli anni '90 sono ripresi i collegamenti aerei.
Il commercio con l'Italia si è molto ridotto e ha una dinamica quasi del tutto unidirezionale: nel primo trimestre del 2004 si è avuta una forte contrazione dell'interscambio, in particolare sul fronte delle importazioni (diminuite di quasi il 100% in valore). In aumento le nostre esportazioni (+214%). Il pil paese è di 4.809 miliardi di dollari Usa (agricoltura 65%; industria 10%; servizi 25%). Il pil pro-capite è di 600 dollari annui.
Gli occupati sono 3,7 milioni.

Popolazione
La Somalia conta circa 8,8 milioni di abitanti, con una percentuale di popolazione urbana del 34,9% (dati Onu). Bassa la speranza di vita: per gli uomini è di 45 anni e per le donne è di 47 anni. Alta la mortalità infantile: ogni 1000 nati vivi muoiono 225 bambini: cause principali sono dissenteria, infezioni respiratorie e malaria (si stima che l'87% dei somali sia a rischio malaria).
Meno del 30% della popolazione ha accesso all'acqua potabile. La malnutrizione acuta colpisce il 17% della popolazione.
Il tasso netto di iscrizione alla scuola primaria è solo del 13% per i bambini e del 7% per le bambine.
La società somala è essenzialmente pastorale e nomade ed è composta da due grandi gruppi nazionali: i Samale e i Sab. I somali sono organizzati in stirpi e famiglie patriarcali (clan) fortemente gerarchizzate.
L'Islam (di fede sannita) è la principale religione professata. C'è una minoranza cristiana a Mogadiscio.
Il somalo e l'arabo sono le lingue ufficiali; l'arabo, l'inglese, l'italiano e lo swahili le lingue utilizzate nei rapporti commerciali e internazionali.

 

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