Pubblicato su politicadomani Num 65 - Gennaio 2007

Politiche attive del lavoro
IL, l'Italia al Lavoro
Iniziamo, un viaggio nel grande mondo dell'occupazione con un'Agenzia molto particolare

di Fabio Ciarla

Ci sono tanti significati diversi nel concetto di "lavoro". Nel primo lavoro sono presenti valori di indipendenza e di crescita personale; nel lavoro a tempo indeterminato si trovano solitamente sicurezza e stabilità; il lavoro precario è collegato a sensazioni di difficoltà e di rischio. L'universo lavorativo è intimamente legato a quello complessivo della persona umana ed è quindi al centro, in un modo o nell'altro, della nostra vita.
Ma quello del lavoro è anche un mondo in cui le regole cambiano in continuazione e ci sono possibilità che nascono e sfumano continuamente. È quindi necessario conoscerlo bene e che ci siano organismi che sappiano prevedere e gestire questa grande variabilità. Per questa ragione nasce Italia Lavoro, l'Agenzia del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, del Ministero della Solidarietà Sociale e delle altre Amministrazioni centrali dello Stato per la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell'occupazione e dell'inclusione sociale, che si propone con una particolare attenzione a tutte le categorie svantaggiate.
Chi è in cerca della prima occupazione o si trova ad essere disoccupato a quarant'anni, spesso non è riuscito in passato a trovare nelle istituzioni partner affidabili e facilmente accessibili. È proprio per rendere le istituzioni più vicine a queste persone che, per una volta, l'amministrazione pubblica italiana sembra avere trovato uno strumento che è all'avanguardia in quanto a ricerche e metodologie di azione nel campo del lavoro: Italia Lavoro (IL) è infatti un'Agenzia che, in quanto tale, è più adatta a recepire le richieste del mondo dell'occupazione e, essendo totalmente partecipata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e operando in ambiente istituzionale è tenuta ad porre il bene dei cittadini innanzi ad ogni profitto.
Allo scadere dei dieci anni di vita - IL è stata ufficialmente istituita il 13 maggio 1997 a seguito di una Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri - le "Politiche attive del lavoro" dell'Agenzia hanno raggiunto risultati di grande interesse, l'ultimo dei quali è stato presentato lo scorso 14 dicembre. Nella sede centrale dell'Agenzia è stato dato ufficialmente il via ad un servizio rivolto ai giornalisti specializzati e agli operatori del settore che dovrebbe diventare, nelle intenzioni di IL, un modo per comunicare di più e meglio in relazione alle questioni che riguardano il lavoro. Alla presenza dell'Amministratore Delegato di IL, Natale Forlani, è stato infatti spiegato il funzionamento della banca dati documentale e statistica dell'Agenzia e di alcuni servizi che saranno a disposizione di tutti i giornalisti accreditati (vedi articolo su queste pagine).
Italia Lavoro è, o almeno dovrebbe essere, il punto di riferimento delle amministrazioni locali (Regioni, Province e Comuni) per programmi di formazione, orientamento e inserimento dei lavoratori da una parte; di sviluppo e promozione del territorio dall'altra. Grazie alla sezione Borsa Lavoro, nella quale si punta a studiare e far incontrare domanda e offerta, essa si pone come una sorta di bussola del mondo occupazionale e dello sviluppo. Tra gli impegni della squadra condotta da Forlani ci sono: la promozione dell'inserimento delle fasce deboli e dei disoccupati; l'aumento delle capacità occupazionali e di adattabilità dei lavoratori; le politiche di cooperazione internazionale nel settore dell'immigrazione; un'attenzione particolare alle disabilità e all'inclusione sociale. Essa trova la sua ispirazione di fondo nella Teoria Tradizionale della Responsabilità Sociale dell'Impresa (oggetto nello scorso numero di Politica Domani di un approfondito articolo del professor Romeo Ciminello). Secondo tale teoria il management di un'azienda dovrebbe basare il proprio operato esclusivamente sugli interessi e il massimo profitto degli azionisti. In condizioni "normali", nel caso cioè di un'azienda che opera sul mercato, gli aspetti sociali dell'operato aziendale non sarebbero esattamente la prima preoccupazione dell'azienda. In realtà per Italia Lavoro questo interesse esclusivo rivolto agli azionisti non è un limite. Sono infatti azionisti proprio i ministeri il cui compito istituzionale è proprio l'interesse e il soddisfacimento delle esigenze dei cittadini e delle amministrazioni dello Stato. Un compito che rende accettabili e positivi gli aspetti della Teoria Tradizionale solitamente meno graditi all'opinione pubblica. Leggiamo infatti nel Codice Etico dell'Agenzia: "il principale strumento di implementazione dell'etica all'interno dell'azienda che, in modo speculare ed in sinergia col bilancio sociale, supporta i comportamenti e favorisce il raggiungimento dell'obiettivo sociale". Nel documento fondamentale per IL, sono elencati con precisione i principi ai quali devono ispirarsi dipendenti e manager: onestà e trasparenza e attenzione particolare ai conflitti di interessi, concretamente calati nei vari ambiti di applicazione (così come indicato in un altro articolo del prof. Ciminello pubblicato su "politicadomani" n° 63, novembre 2006).
Data la complessità dell'Agenzia, voler presentare in modo completo Italia Lavoro è un arduo lavoro di sintesi, soggetto inevitabilmente a non essere esaustivo. Non è facile ridurre a poche righe una realtà fatta di quasi mille tra dipendenti e collaboratori per un valore di produzione che si aggira intorno ai 60 milioni di euro*. Su queste pagine cercheremo di approfondire solo alcuni degli aspetti e dei progetti principali che grazie ad essa sono stati realizzati o sono in fase di realizzazione per conoscere meglio così le possibilità offerte da IL, attraverso le amministrazioni locali, ai disoccupati, agli studenti, ai disabili e agli immigrati. D'altronde, anche se IL offre ai lavoratori e alle piccole aziende servizi di diverso tipo, è proprio nell'essere essa ente strumentale, e quindi votata all'applicazione concreta delle direttive statali, che l'Agenzia trova la sua principale ragion d'essere. Almeno in quelle amministrazioni locali che hanno avuto la lungimiranza, la volontà e la capacità di aderire ad uno dei progetti di IL o hanno chiesto l'intervento dell'Agenzia nella realizzazione di qualche intervento sul proprio territorio (cfr. "Marchi d'Area", politicadomani n.63, novembre 2006).

* Dati riferiti all'anno 2004

 

Homepage

 

   
Num 65 Gennaio 2007 | politicadomani.it