Pubblicato su politicadomani Num 65 - Gennaio 2007

Impiccato Saddam
Giustizia è fatta
Dopo Tokio e Norimberga abbiamo assistito all'ennesima farsa, alla vendetta del vincitore sul vinto. Ma nessun processo c'è stato per i mandanti del crimine di Hiroshima e Nagasaki

di Alberto Foresi

La giustizia trionfa, Saddam pende dalla forca. Peccato che peggio dell'impiccato sia proprio il boia dalle tre B, Bush e i suoi lacchè Blair e Berlusconi, e non solo. Basta collegarsi al sito di Noam Chomsky (www.chomsky.info) per capire quanta ipocrisia ci sia in questa faccenda da parte degli Usa e di molti paesi europei, Italia compresa. Sarebbe stato anzi interessante vedere se i vincitori che ne hanno decretato e sostenuto la morte saprebbero affrontare il patibolo con la stessa dignità del rais di Bagdad. Curiosità destinata a rimanere senza risposta. Già Guicciardini, cinque secoli fa, nei "Ricordi", sosteneva che non si deve mai essere sconfitti perché, sebbene innocenti, si può essere incolpati dai vincitori di qualsiasi nefandezza.
Ora, dopo Tokio e Norimberga abbiamo assistito all'ennesima farsa, alla vendetta del vincitore sul vinto. Milosevic, morendo in carcere, ci ha risparmiato un analogo scempio.
Sia chiaro: nessuno pensa che Saddam sia stato un santo martire. Ma nessun processo c'è stato per i mandanti del crimine di Hiroshima e Nagasaki, coloro che hanno raso al suolo intere città allo scopo di sottomettere le popolazioni, imporre stili di vita e culture estranee e privarle della loro identità. Basti pensare alla proditoria e strategicamente inutile devastazione del monastero di Montecassino.
Quale giustizia può scaturire da una guerra nata dall'abuso, dalla menzogna e dalla prevaricazione? Le armi di distruzione di massa non c'erano, i legami col terrorismo totalmente inventati, la democratica civiltà occidentale si è rivelata portatrice di tortura, di oppressione e di disprezzo nei confronti del diritto internazionale e dei diritti umani.
Con che faccia gli americani condannano per strage Saddam, o ipocritamente ne approvano la condanna, dopo che hanno causato direttamente e indirettamente in quattro anni di guerra e di occupazione almeno 100mila morti, dopo che hanno ridotto una delle nazioni all'avanguardia nel mondo arabo in un cumulo di macerie, dove regnano caos e violenza e dove manca persino la benzina?
E, a dimostrazione dell'inutilità del tutto, chi ci ha guadagnato dalla sconfitta e dalla morte di Saddam? I terroristi e gli integralisti islamici - che il rais impiccava - e il regime iraniano, a cui gli americani, da buoni nemici, hanno fatto un grande regalo.

 

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