Pubblicato su politicadomani Num 65 - Gennaio 2007

Eurispes
I giovani italiani bocciano la politica

a cura di Francesco Stefanini

È quanto risulta dal 7° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza dell'Eurispes. Poco o per niente interessati alla politica. Sono la stragrande maggioranza degli adolescenti italiani, il 70,8%. Solo due adolescenti su dieci (20,6%) si dicono invece "abbastanza interessati", e meno di uno (7,6%) afferma di esserlo molto.
L'interesse verso la politica cambia nel passaggio dalla fase di pre-adolescenza a quella dell'adolescenza. Coloro che, tra i 16 e i 19 anni, dicono di essere poco o per niente interessati sono ancora la maggioranza, ma al crescere dell'età aumenta sensibilmente la quota di adolescenti molto o abbastanza interessati alla politica: pari ad appena l'l 1,1% tra i 12-13enni, sale al 30,1% nella classe d'età compresa tra i 14 e i 15 anni, per raggiungere il 39,1% tra i ragazzi di età compresa tra i 16 e i 19 anni. Tra questi ultimi, oltre uno su dieci (10,7%) si dice "molto" interessato alla politica, contro appena il 3,6% degli intervistati più giovani.
I dati riportati fanno parte del 7° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza curato da Eurispes - l'Istituto di studi economici e sociali - e Telefono Azzurro, presentato lo scorso 17 novembre presso la Biblioteca Nazionale di Roma.
L'indagine suggerisce che i bambini e gli adolescenti frequentano di preferenza i luoghi in cui possono essere protagonisti e sono sempre più disinteressati ai luoghi che non li considerano soggetti attivi. Sono cioè più propensi a immergersi nell'esplorazione delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione e si allontanano, invece, dalla politica.
Abbastanza negativi sono anche i dati relativi alla comprensione dei giovani nei confronti della situazione politica del nostra Paese: il 53,7%, ammette di capirla poco (38,3%) o per niente (15,4%). Per oltre la metà dei ragazzi la politica appare quindi come qualcosa di lontano, oscuro e poco comprensibile. C'è tuttavia una discreta schiera di intervistati per i quali la situazione politica italiana non è poi così incomprensibile: il 43,1% degli adolescenti, infatti, ritiene di capirla molto (5,7%) o abbastanza (37,4%).
Nella stragrande maggioranza dei giovani domina la sfiducia nei confronti della classe politica italiana. II 71,3% degli adolescenti nutre poca (41,7%) o per niente fiducia (29,6%); il 20,8%, ovvero poco più di 1/5 del campione, ripone al contrario molta (2,3%) o abbastanza fiducia (18,5%). Sono le ragazze a manifestare un maggiore grado di scetticismo: solo il 18,3% afferma infatti di avere molta o abbastanza fiducia nei politici, contro il 24,6% dei ragazzi. Inoltre, più cresce l'età e minore è la fiducia: si passa dal 32% tra i giovanissimi, al 20% tra i ragazzi di 14-15 anni, e si arriva al 14% tra i 16-19enni.
Sorprendentemente, la politica non istituzionale raccoglie un consenso perfino minore: invitati ad esprimere il proprio grado di accordo sull'affermazione "Ho più fiducia nei movimenti indipendenti che nei partiti politici", il 48,3% dei giovani afferma di essere poco o per niente d'accordo mentre solo tre ragazzi su dieci si dicono molto (10,3%) o abbastanza d'accordo (19,7%). II 21,7%, non sa o non desidera esprimere un'opinione al riguardo.
Alla domanda/affermazione se "esistono politici onesti" la maggioranza mostra di sposare l'opinione qualunquista che non ve ne siano. Il 45%, al contrario, è abbastanza (28,3%) o molto (16,7%) convinto che all'interno della classe politica italiana vi siano anche persone oneste.
Vecchia è anche la classe politica attuale: il 64,5% degli adolescenti si dice infatti molto (32%) o abbastanza d'accordo (32,5%) con l'opinione secondo cui dovrebbero esserci più giovani; il 26,5%, diversamente, si dice poco (18%) o per niente d'accordo (8,5%).
Dati curiosi giungono poi dal rapporto tra i giovani intervistati e la Dichiarazione Internazionale dei Diritti del Fanciullo, approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel novembre 89' e ratificata da 191 Stati: la Carta che, con i suoi 54 articoli, si schiera dalla parte dei più piccoli riconoscendo una serie di misure volte a tutelarne lo sviluppo umano. I numeri dell'Eurispes ci dicono che il 46,5% degli intervistati non ha mai sentito parlare della Convenzione: del restante 48,7%, coloro cioè che dichiarano di essere informati, solo l'1,8% dice di avere ricevuto informazioni dalla famiglia; il 30,9% ne è stato informato a scuola, l'11,4% dai mass media, e il 4,6% da altre fonti. Inoltre sono i ragazzi ad essere meno informati rispetto alle ragazze: il 53,4% contro il 42%.
È quindi a scuola che i ragazzi ricevono le informazioni più importanti, mentre la famiglia si rivela essere, in questo campo, gravemente carente.

 

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