Pubblicato su politicadomani Num 65 - Gennaio 2007

Le Corti Islamiche
Chi sono e perché farebbero paura

di F.S.

Il fenomeno delle Corti Islamiche in Somalia nasce nel 1991, dalle macerie di un governo praticamente inesistente. In questi 15 anni la crescita delle milizie delle Corti è stata costante e rapida in tutto il paese, in special modo a Mogadiscio, la capitale, conquistata nel giugno 2006 e persa in questi giorni.
Le Corti applicano la "Sharia" in maniera drastica. Le loro milizie, oltre che combattere, hanno anche il compito di polizia, di repressione, e di esproprio. Le loro strutture sono complesse, come complesso è il modello di affidamento del commando e delle responsabilità. Attualmente sono l'espressione di un movimento popolare integralista che sostiene l'adeguamento dello stato ai costumi e alle tradizioni somale e alle regole dei clan di appartenenza. Sono infatti diffuse Corti Islamiche di clan che giudicano solo individui appartenenti ai medesimi clan, senza intromettersi nel giudizio di altre Corti di clan diversi.
Fanno parte delle Corti quei "giudici scalzi" - li chiama così Carlo Bertani ne "Il fenomeno delle Corti Islamiche somale" (www.disinformazione.it/corti_islamiche.htm) - che, nel caos generale e nell'assenza totale di ogni forma di giustizia civile, sono stati scelti dalla gente per dirimere i casi di quotidiano contrasto (come per la proprietà di un immobile o l'accesso a un pozzo) con la saggezza riconosciuta della tradizione e del Corano. Personaggi che si sono conquistata la fiducia e il sostegno della popolazione perché hanno saputo portare un embrione di equità e di pace là dove i signori della guerra continuavano a seminare paura con rapine ed omicidi.
Nonostante gli ultimi avvenimenti che le vedrebbero dissolte e in fuga dal paese,hanno lasciato dietro di sé una scia di sentimenti e di giudizi positivi in mezzo alla gente. Anche i commenti degli "esperti" non sono tutti negativi. Dichiarava infatti, lo scorso 3 ottobre, Ibrahim Hagi Abdulkadir, Presidente dell'Associazione "Save Somalia", Onlus degli intellettuali Somali in Italia, "le Corti Islamiche hanno conquistato la fiducia perché sono riuscite a mantenere sicurezza. A Mogadiscio da quattro mesi si vive più tranquillamente". Secondo Massimo Alberizzi, inviato in Somalia per il Corriere della Sera, rapito e rilasciato dalle stesse milizie, "la gente è dalla loro parte come rivincita nei confronti dell'Occidente che in questi quindici anni ha sempre aiutato i signori della guerra". Lo scrittore Carlo Bertani parla di "miracolo" delle milizie capaci di gestire la vita e le relazioni tra privati con le fatwe (sentenze di giuristi islamici che giudicano della liceità o meno di un certo comportamento), con il Corano e con un compendio di tradizioni tramandate attraverso i secoli.
La presenza delle Corti Islamiche nel Corno d'Africa - dove sono forti gli interessi strategici ed economico- commerciali dell'occidente (Italia in primis), e dove recenti esplorazioni scientifiche in Somaliland e nella Juba Valley, nelle quali erano coinvolti Stati Uniti, Regno Unito, Sud Africa e Cina (Thomas R. Yager, "The mineral industries of Djbouti, Eritrea, Ethiopia, and Somalia", 2001) hanno rilevato l'esistenza di vasti giacimenti di petrolio - ha allarmato innanzi tutto gli Usa che non hanno ritenuto opportuno lasciar sviluppare in Somalia una forza capace di schierare il paese a fianco dei nemici iraniani e sono così intervenuti, "per interposto paese", per sventare questa possibilità e aprire forse, contestualmente, un altro gravissimo fronte di crisi nel Corno d'Africa, dalle conseguenze imprevedibili.

 

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Num 65 Gennaio 2007 | politicadomani.it