Pubblicato su politicadomani Num 64 - Dicembre 2006

Da Napoli con amore
Lo strano caso di Mr. Scaramella
Consulente di tutto, il James Bond partenopeo minaccia un'altra stagione di veleni

di Andrea Palladino

A leggere le cronache di questi giorni si ha qualche difficoltà nel dipanare la matassa che si è creata attorno alla morte dell'ex agente dell'FSB Alexandr Litvinenko e all'avvelenamento del consulente della Commissione Mitrokhin Mario Scaramella. I punti certi sono pochi, pochissimi, le ipotesi le più fantasiose, i depistaggi sicuramente in atto. Per cominciare solo a capire qualcosa è necessario capire cosa sia la Russia di Putin, dove un sistema di corruzione e di potere tenta da molti anni di uccidere ogni forma di critica, ogni canale di informazione libera. In libreria troverete lo splendido libro di Anna Politkovskaja, la coraggiosa giornalista russa uccisa qualche mese fa, "La Russia di Putin", nel quale ella racconta, con una prosa straordinaria, di che pasta è fatto il grande amico di Berlusconi.
Capire quali interessi siano in gioco e, soprattutto, quale sia il gioco che questo manipolo di spie più o meno vere, più o meno accreditate stia facendo è difficile. È però inquietante vedere come l'Italia entri in questo gorgo di veleni, di avvelenamenti e di dossier pieni di fango: il trait d'union è proprio lui, Mister Mario Scaramella, 38 anni, di professione "consulente". Consulente della Commissione Mitrokhin, come conferma il Senatore Guzzanti che della Commissione era Presidente; consulente di magistrati, dell'ONU, di governi e di ex spie russe, come racconta appena ne ha l'occasione lo stesso Scaramella; consulente di Università sparse per il mondo, secondo il corposo curriculum che il James Bond partenopeo mostra ai giornalisti che lo vogliono intervistare.
La carriera di Mario Scaramella parte dalla fine degli anni '90, quando si fa promotore dell'organizzazione Ecpp ("Environmental Crime Prevention Programme", Programma per la prevenzione dei crimini ambientali). La Ecpp si accredita, apparentemente, presso governi, organizzazioni internazionali, agenzie spaziali, centri di ricerca e Università di tutto il mondo. Al timone dell'organizzazione si avvicendano Ministri di diversi governi (Romania, Repubblica Macedone, Angola, Isole Samoa). Appare in meeting dell'OCSE, è citata in relazioni ONU. Mario Scaramella risulta essere il Segretario Generale della Ecpp fin dall'inizio delle attività e, grazie anche al prestigio che essa vanta, riesce ad accreditarsi come esperto in materia di sicurezza ambientale. In questa veste, infatti, collaborerà con l'Ente Parco del Vesuvio per monitorare gli abusivismi edilizi (ricevendo un compenso di 143.000 Euro dalla Regione Campania). Un vero esperto.
Cercando meglio sorgono però molti dubbi. La Ecpp è titolare di un dominio internet ovviamente, ecpp.org. Il dominio attualmente risulta di fatto abbandonato, anche se è stato rinnovato solo pochi giorni fa. Non è però possibile sapere a chi realmente sia intestato, visto che i dati del registrante sono stati oscurati (per i domini internazionali è infatti possibile mettere una sorta di filtro per non far sapere chi è l'intestatario). Ma Internet, si sa, è un luogo pieno di risorse. Spulciando negli archivi dei siti specializzati nel mantenere una copia storica di tutti i siti presenti su internet, è possibile ricostruire quanto pubblicato, anche anni fa, sul web. Ed è quindi possibile ricostruire una parte della storia (vera o presunta) dell'organizzazione promossa e guidata da Mario Scaramella. Ne esce un ritratto a dir poco interessante.
Partiamo dunque dall'evento più recente e sicuramente più importante: il seminario sulle tecnologie spaziali e la sicurezza ambientale che proprio la Ecpp organizzò a Napoli nel 2002, in collaborazione con il Segretariato della Convenzione di Basilea. Nell'invito (firmato da Scaramella e ancora rintracciabile sul Web) si fornisce un indirizzo di posta elettronica e un numero di telefono della segreteria del Convegno. La e.mail sembrerebbe essere dello stesso Scaramella ed è un indirizzo ufficiale dell'Univer-sità Federico II di Napoli. Tutto bene? Un giornalista inglese del Daily Mail ha voluto indagare un po', anche perché Mario Scaramella afferma di essere un consulente proprio della Federico II. Risultato? "Non ci risulta nessun Mario Scaramella in organico qui - dice il portavoce dell'Università di Napoli al Daily Mail - Potrebbe essere un collaboratore indipendente, ma nel nostro sistema non c'è nessuna traccia di lui". Nessuna traccia? Eppure il 30 luglio del 2000 Scaramella scriveva - come Segretario Generale della Ecpp - al vice Ministro dell'Angola João Alves Monteiro dicendo che l'organizzazione aveva uno "strategic agreement" (un accordo strategico) con l'Università di Napoli Federico II. Lo stesso Scaramella in tutte le occasioni ufficiali dà come contatto la sua e.mail registrata sui server dell'università napoletana. Eppure alla Federico II non lo conoscono. La dottoressa Maria Scaramella, ignara omonima, riceve ancora oggi la posta indirizzata al consulente della Mitrokhin: "Ricevo la posta indirizzata a lui, ma ancora non sono riuscita a rintracciarlo - dichiara all'inglese Daily Mail - Si dice che ha un ufficio al terzo piano, ma non l'ho mai visto".
La stessa scena si presenta all'Università di Greenwich (dove, sempre secondo la lettera di Scaramella del 2000 al vice Ministro della Giustizia dell'Angola la Ecpp avrebbe sviluppato strumenti e applicazioni analitiche nell'area dei processori paralleli), la quale non ha nessuna notizia sul consulente italiano e sulla Ecpp.
La Ecpp è, come si dice, un'organizzazione virtuale: non ha una sede, non ha un numero di telefono proprio (sul sito l'unico contatto era la e.mail di Scaramella), il telefono utilizzato durante il convegno su spazio e difesa ambientale è intestato ad una abitazione del centro di Napoli (lo stesso numero viene indicato come contatto su documenti ufficiali). Lo stesso Scaramella, intervistato dal Daily Mail, dice che non c'è un ufficio, che bisogna contattare l'attuale segretario generale, il professor Papadopoulos, dell'Università di San José in California.
L'organizzazione è in realtà importante per capire chi è Mario Scaramella, uomo dai mille contatti, che vanta ora dossier scottanti sui presunti rapporti tra Kgb e politici italiani.
Vi ricordate l'allarme nucleare a Napoli? I missili all'uranio russi pronti ad esplodere? Chi lanciò l'allarme? Mr. Scaramella, Mario Scaramella, of course. Era il marzo dello scorso anno e il Capo della Protezione Civile riceve un dossier riservato: 20 siluri nucleari sganciati dai russi nel gennaio del 1970 sono presenti sul fondo del Golfo di Napoli. E non è finita qui: Scaramella aveva individuato un'antenna in grado di innescare i missili a distanza. C'è poco da ridere, la Ecpp in fatto di tecnologia è all'avanguardia nel mondo. Infatti nella infranet (sic!) della ecpp.org "è possibile vedere in streaming video le operazioni in corso, raccolte dai nano-sensori e dalle telecamere installate sulle unità mobili" (testo tratto dalla famosa lettera al vice Ministro dell'Angola). “Non solo: presso la sede della Ecpp al Centro Spaziale Italiano c'è un "security desk” con dati in alta definizione, due aerei, un elicottero e due Land Rover con terminali satellitari" (sempre dalla famosa lettera).
A questo punto vale la pena domandare a chi può rispondere: chi è Mario Scaramella? Per chi lavora? Ha davvero rapporti con enti spaziali, Università e governi di mezzo mondo? E la risposta non può più tardare, per non entrare in un'altra stagione di veleni (è il caso di dirlo) e di dossier ricattatori, o, più semplicemente, all'interno di un'enorme bufala.

 

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