Pubblicato su politicadomani Num 64 - Dicembre 2006

Artisti di strada
La Gurfata
Un nuovo vento soffia dalle strade della Locride per giungere nei vicoli del mondo

di Eryka David

"Parlavi alla luna giocavi coi fiori avevi l'età che non porta dolori e il vento era un mago, la rugiada una dea, nel bosco incantato di ogni tua idea". Con questi versi di Fabrizio De Andrè voglio parlare di giullari, di pagliacci, di giocolieri e di fate su trampoli.
Voglio parlare di mafia.
In Calabria, la metà del mese di novembre, ho incontrato e conosciuto un gruppo di ragazzi spensierati e burloni. Un atteggiamento che nascondeva in realtà maturità e coraggio.
Questi ragazzi vengono dalla Locride, un luogo che il resto d' Italia non riesce a comprendere per la diversità con cui la realtà si manifesta. Qui la mafia non veste soltanto i panni delle istituzioni, ma ha i sapori tradizionali del vivere sociale.
Questi ragazzi di quattordici, quindici, sedici, venti anni, sono imprenditori. Sono uomini e donne che attraverso il loro lavoro tentano di uscire dal cerchio del loro destino. Attivandosi in un lavoro "pulito" per sfuggire alla disoccupazione che, nella maggior parte dei casi per chi vive questi luoghi, ti intrappola nella ragnatela mafiosa.
Tutto nasce nel 1999 quando una legge speciale (n. 285 del 28 agosto 1997) finanzia il gruppo "la Gurfata": lo scopo è di promuovere i diritti e le opportunità dell'infanzia e dell'adolescenza. La finalità del progetto è quella di portare le attività del centro sociale della Cooperativa sociale Mistya, presente nella Locride dal 1988, fuori dal centro stesso, per le strade, lì dove i ragazzi si aggregano e dove è più facile essere strumenti nelle mani di persone con pochi scrupoli.
"La Gurfata" cresce e aggrega a sé sempre più ragazzi che giungono sia in modo spontaneo che attraverso la segnalazione dei servizi sociali. Con grande voglia di fare e con tanta determinazione, i primi ragazzi, ora adulti, dopo aver appreso da soli i segreti del mestiere, e avere costruito da soli i primi "attrezzi" di lavoro, iniziano a proporsi sul territorio.
Dopo aver visto i loro spettacoli di strada, molti giovani chiedono di entrare ne "la Gurfata". Qui hanno la possibilità di guadagnare denaro pulito, fatto di impegno personale, di vita di gruppo, di cooperazione, di voglia di cambiamento. Si chiede di lasciare le vecchie strade di timore, se non di convivenza con la criminalità organizzata, percorse da alcuni dei loro padri e da molti dei loro concittadini. C'è qui una possibilità per tutti coloro che rifiutano quell'atteggiamento mafioso, che preme sul loro presente, attraversa le loro vite e passa perfino per l'ambiente scolastico. Sono futuri uomini e donne che imparano ad affrontare alla radice i problemi, e colgono opportunità concrete, affidandosi anche alla poesia del circo.
Nel 2004, al termine del finanziamento che per un po' li aveva aiutati nelle loro attività, i ragazzi de "la Gurfata" si sono sentiti pronti: non più fruitori di "leggi speciali", continuano la loro attività di affermazione della dignità, attraverso il lavoro che essi stessi hanno deciso per sé. Ma i primi problemi non tardano ad arrivare. I Comuni della Locride, che con la "legge speciale" avevano aiutato il gruppo di artisti di strada per circa due anni, ora sembrano quasi voler ostacolare i giovani giocolieri de "la Gurfata", preferendo al gruppo locale altri artisti di strada di altre regioni e località italiane. Quasi che aiutare i ragazzi che nella Locride vivono all'ombra della mafia, non sia più una priorità per le amministrazioni locali di questa regione. Quasi che il lavoro di questi giovani che gridano e giocano festosi nelle piazze e nelle strade dia ombra, sia da temere, possa generare una reazione di adesione al loro modo di vivere e di affrontare le difficoltà della vita, destabilizzante per i poteri che da generazioni dominano la regione soffocandola.
Ma i ragazzi de "la Gurfata" non si perdono d'animo e tentano l'audace sfida di uscire dalla regione, verso luoghi e ambienti più accoglienti probabilmente meno inquinati. Enti come "La Casa della Legalità" di Genova e don Luigi Ciotti a Torino comprendono la loro situazione, e li sostengono invogliandoli a riprendere il viaggio.
Un viaggio che li porta, loro e quelli che li conoscono e che li ammirano, lontano dalle dinamiche asfissianti della mafia.

 

Per Approfondire

Il nome, da un termine greco ancora in uso nel dialetto locale, indica il vento di libeccio, affinché "un vento nuovo possa soffiare nelle strade del nostro territorio".
L'attività de "la Gurfata" si svolge su tutto il territorio italiano e anche all'estero. Il gruppo fa animazione di strada, inaugurazioni, feste di compleanno, accoglienza in comunità e spettacoli durante le manifestazioni. Esso offre anche a richiesta, spettacoli legati a tematiche sociali particolari come per esempio la guerra, l'infanzia, l'emarginazione.
"Io non sono il saggio che conosce la meta ma solo il giullare che percorre la via..."

Per informazioni e contatti
Gruppo "La Gurfata" presso Cooperativa Sociale Mistya via Marconi, 2 - Locri (RC)
tel. 0964.232005 fax 0964.22243 - responsabile Patrizia Prestia - cell. 339.5651936

 

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