Pubblicato su politicadomani Num 63 - Novembre 2006

Gli Amish
Nella legge di Dio, fuori delle regole del tempo
La comunità religiosa è presente in 24 paesi del mondo, ma è negli Stati Uniti che essi vivono in maggioranza ed è qui che maggiore è il contrasto fra il loro stile di vita e il mondo attorno

di Claudio Ferrante

Fedelissimi osservatori dei precetti della Bibbia, gli Amish vivono in piena coerenza come se il tempo si fosse fermato all'epoca in cui furono vergate le "righe sacre", per la maggior parte negli Stati Uniti, simbolo della modernità e del progresso tecnologico. È parte infatti della loro cultura, ed è una parte importante, il rifiuto proprio di quel progresso tecnologico e dei suoi derivati prodotti. I più osservanti - anche fra loro ci sono i "rigidi" e i "tiepidi", spesso in duro contrasto fra loro - non riconoscono le innovazioni, in qualsiasi campo esse si manifestano.
Sono obiettori di coscienza e antimilitaristi tenaci, "senza se e senza ma" come si dice da noi. Non si tratta di scelte legate ad una particolare ideologia, ma della necessità di vivere nella semplicità e nell'essenzialità del creato.
Non usano elettricità e ricavano l'energia necessaria dal sole, dal vento, dall'acqua, precursori e fruitori di quella energia pulita (solare, eolica e idrica) che rimane ancora un obiettivo lontano della nostra moderna civiltà tecnologicamente avanzata. Il loro unico mezzo di trasporto è il cavallo, legato al caratteristico "Buggy", il carrettino da trasporto simile a un calesse a forma di cubo con il quale si muovono. Gli uomini indossano abiti tutti uguali simili a quelli di un prete. L'unico vezzo nell'abbigliamento femminile è il colore delle cuffietta, usata come copricapo, che indica se la donna Amish che l'indossa ha già preso marito o no. Ovviamente niente gioielli, e anche niente televisore, né riscaldamenti che non siano stufe a legna. Non sono però "primitivi"; per loro la cultura è centrale e quindi la scuola è essenziale; e nello studio i giovani Amish raggiungono risultati molto migliori dei loro coetanei americani. Molto alto è il "consumo" di libri e riviste, ma la trasmissione orale della cultura rimane fondamentale: esperienze e tradizioni si trasmettono di generazione in generazione dai vecchi ai più giovani. La maggior parte degli Amish sono stanziali in America, ma parlano un dialetto tedesco, il "dutch" (deformazione del termine "deutsch" che vuol dire appunto "tedesco"). Conoscono però anche l'inglese, che parlano correntemente e che usano solo fuori della comunità, per comunicare con il resto del mondo.
Gli Amish non si pongono al di fuori del mondo; essi sono perfettamente integrati e felici nel loro mondo che è sì inserito nel "nostro", ma del nostro rifiutano tutto ciò che li allontana dal loro stile di vita. Punto di riferimento primario e essenziale per gli Amish è la famiglia. Come uno specchio, essa è che riflette l'immagine di salvezza e di certezza che vi è nella Bibbia, un'immagine che si riproduce all'infinito nel tempo, che rimane salda e stabile nonostante il trascorrere del tempo e i cambiamenti del mondo che li circonda.
In fondo, probabilmente in un angolo riposto del nostro io più segreto siamo tutti un po' Amish: quanti, infatti, possono dire di non aver pensato, almeno una volta nella vita, di abbandonare tutto e vivere nella totale essenzialità, liberi di essere piuttosto che di avere? Gli Amish lo fanno, è il loro modo di vivere, poiché sono umani anche loro e, quindi, anche loro soggetti a contrasti interiori e a desideri inespressi, forse anche loro almeno una volta avranno pensato di rinunciare alla vita che fanno. Rinunciare cioè al niente di cui vivono ... o forse, a tutto.

 

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Num 63 Novembre 2006 | politicadomani.it