Pubblicato su politicadomani Num 63 - Novembre 2006

In Breve

 

Commercio di armi
Nel 2005 sono stati 7 i miliardi incassati dalla Russia per la vendita di armi in Asia, Africa e America Latina (nel 2004 erano 5,4 miliardi). Lo dice un rapporto del Servizio di ricerca del Congresso USA rilanciato dall'agenzia AsiaNews. Secondo il rapporto gli Usa sarebbero al terzo posto della classifica con 6,2 miliardi nel 2005 (9,4 miliardi nel 2004). Seconda è la Francia che nel 2005 ha guadagnato 6,3 miliardi di dollari (1 miliardo nel 2004 il balzo di Parigi sarebbe causato dal contratto da 3,5 miliardi con l'India per la vendita di sei sommergibili d'assalto "Scorpene"). Nel 2005 la Russia avrebbe venduto all'India 24 sistemi antimissile "SA-19" e un sistema di lancio multi-missile "Smerch", tutto per 900 milioni di dollari. Cina, India e Iran sono i maggiori compratori.

Muoiono solo civili
Sarebbero 11.044 le persone uccise, ferite o menomate dalle bombe a grappolo (cluster bomb) in 24 paesi e regioni negli ultimi trent'anni: il 98% sono civili e uno su quattro non supera i 10 anni di età. A rivelarlo è Handicap international, un'agenzia umanitaria francese che chiede la messa al bando delle cluster bomb in linea con il divieto imposto nel 1997 sull'uso delle mine anti-persona.
Secondo stime dell'Onu in Libano sarebbero disseminate circa 100mila "cluster" inesplose lanciate dagli israeliani tra il 12 luglio e il 14 agosto scorsi. Sganciati in volo, questi ordigni rilasciano una quarantina di cariche su vaste aree: un pericolo mortale per chiunque le urti o le raccolga. Su 360 milioni di munizioni sganciate, 33 milioni sono rimaste inesplose.

Accuse alla Francia
Il Ruanda ha aperto un' inchiesta sul presunto ruolo della Francia nel genocidio del 1994 (fra 500 e 800mila vittime secondo le stime; 937mila secondo il governo). Una commissione sta valutando l'attendibilità di alcune denunce secondo le quali i soldati francesi avrebbero permesso o addirittura incoraggiato il massacro dei tutsi. Al termine dei lavori della Commissione il governo deciderà se rivolgere o meno un'istanza alla Corte di giustizia internazionale contro Parigi. Secondo il presidente Kagame, all'epoca capo del Fpr (Fronte patriottico ruandese), accusati a sua volta di un "contro-genocidio", la Francia avrebbe addestrato i paramilitari hutu. Le autorità di Parigi negano ogni addebito.

Dieci città
Linfen (Cina); Haina, (Repubblica Dominicana); Ranipet (India); Mailuu-Suu (Kyrgyzstan); La Oroya (Perù); Dzerzinsk, Norilsk e Rudnaya Pristan (Russia); Cernobyl (Ucraina) e Kabwe (Zambia); sono queste (in ordine alfabetico) le dieci città più inquinate al mondo. A dirlo è il Blacksmith Institute, organizzazione ambientalista indipendente USA che opera in tutto il mondo per identificare e bonificare i luoghi più inquinati del pianeta, promuovere interventi su larga scala e recuperare i fondi necessari. Dal 1999 ad oggi il Blacksmith Institute ha completato 22 progetti in 6 paesi e attualmente é impegnato in 42 progetti in 12 nazioni. Colpevoli del degrado, secondo l'Istituto, sono i metalli pesanti e i prodotti chimici.

Brasile, elezioni
Luiz Inacio Lula da Silva è stato confermato alla guida del paese per altri 4 anni: con 58milioni di voti, (il 68% dei votanti). Il presidente uscente/entrante Lula ha inflitto allo sfidante Geraldo Alckmin un distacco di quasi 21 milioni di preferenze, pari al 20,66%; allo sfidante sono andati circa 37 milioni di voti (il 31,19% dei suffragi contro il 41% ottenuti al primo turno).
"Continueremo a governare il Brasile per tutti ma continueremo a dare più attenzione a coloro che hanno maggiormente bisogno. I poveri avranno la preferenza del nostro governo" ha dichiarato Lula in seguito allo scrutinio che lo ha visto vincere in ventiregioni. Solo sette le regioni "conquistate" da Alckmin.

 

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