Pubblicato su politicadomani Num 61/62 - Set/Ott 2006

Profilo di un educatore

 

Quello che segue è tratto dal profilo dell'educatore di strada, che più propriamente, in Colombia, si chiama "educatore dei minori in circostanze particolarmente difficili", del CENFOR (Centro Formacion de Promoteres Juveniles).

"La proposta pedagogica, allora, è distinta: non si tratta di chiudere il minore in una istituzione chiusa, che lo allontana dalla famiglia e dalla società. Nella nuova proposta si ritiene possibile che il giovane rimanga inserito in un programma istituzionale, un programma di "porte aperte", però, con una metodologia che elimini la pratica della repressione e del castigo.
In questo modo il ragazzo partecipa, si muove in diversi spazi, costruisce, con l'aiuto dell'educatore della strada, della sua famiglia, dei suoi compagni, il suo personale progetto di vita.
Da parte sua l'educatore della strada crea una relazione di affetto con il ragazzo, la sua famiglia e il suo quartiere, essendo tuttavia ben consapevole che il suo comportamento non può essere improntato né a paternalismo né ad assistenzialismo. Il suo obiettivo è il dialogo del sapere, un dialogo in cui non c'è una relazione verticale educatore-ragazzo, bensì una relazione orizzontale, caratterizzata da una comunicazione molto buona e dalla fiducia reciproca.
L'educatore della strada favorisce relazioni costruttive e non oppressive con il ragazzo e cerca, per quanto è possibile, anche una buona relazione con la famiglia partecipando alle attività della comunità. È insomma un amico dei ragazzi che decide di camminare insieme a loro nel percorso di recupero. Chi non ha questa attitudine non sarà in grado di fare un buon lavoro".

 

Il percorso di un educatore

L'esperienza professionale di Francisco nasce nel 1982, educatore della strada nel progetto "Bosconia - la Florida". Il progetto nasce dall'idea di un sacerdote salesiano italiano, Saverio De Nicolò, il quale scende in strada con altri suoi collaboratori per creare nella strada stessa il percorso di recupero e di formazione. Il suo lavoro dura otto anni dopo i quali, per altri due anni, Francisco è chiamato a lavorare nella fondazione "Niños de los Andes". Nel frattempo in Colombia il governo è impegnato a riformare il codice penale per adattarlo alle esigenze specifiche dei minori e creare così un codice penale minorile volto a superare il concetto di incarcerazione dei minori e a sostituire la pena con un processo di rieducazione e di formazione umana e professionale. Francisco è impegnato in questo progetto di riforma fino al 2001.
Intanto, nel 1993, nasce un nuovo progetto che successivamente verrà adottato anche da altri paesi dell'America Latina. I religiosi terziari cappuccini lavorano in Colombia con i ragazzi delle carceri minorili. Essi decidono di istituire un corso di laurea in "Pedagogia amigoniana" (pedagogia basata sul Vangelo dell'amore). Contemporaneamente la Fondazione De Wall (Olanda), in un certo senso in alternativa ai religiosi cappuccini, finanzia un progetto da sviluppare nella città di Bogotà per la professionalizzazione dell'educatore della strada. L'esigenza nasce dal fatto che la "pedagogia amigoniana" risulta più adatta al lavoro istituzionale piuttosto che al lavoro fatto per le strade. Nasce così il "CENFOR" (Centro Formacion de Promotores Juveniles). Il centro, come primo atto, convoca i più significativi rappresentanti che già operano sul territorio con i ragazzi di strada. Essi ricevono l'incarico di elaborare per il centro il programma accademico di formazione degli educatori. All'interno di questo programma essi delineano quale deve essere la figura dell'educatore di strada nelle sua diverse caratteristiche umane e professionali, nei suoi compiti e nelle sue responsabilità.

 

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