Pubblicato su politicadomani Num 61/62 - Set/Ott 2006

Cineforum

di M.M. e T.B.

Un'insegnante, due suore, due gruppi, cinque film, dieci incontri, circa 100 detenuti, oltre 300 presenze, due ore nella cappella del carcere di Velletri. È nella sequenza di questi numeri 1-2-2-5-10-100-300-2 che si riassume un'esperienza fra le più popolari che Vol.A.Re., in collaborazione con il Centro Comunicazione e Cultura delle Paoline, ha portato a termine fra gennaio e giugno scorsi: il cineforum. "Oltre il buio ... il cinema" era il titolo dell'esperimento che aveva come scopo di dare ai detenuti l'opportunità di riflettere, a partire dal film, su alcuni temi importanti quali la violenza, la generosità, l'amicizia, l'impegno e la volontà di riscatto, propri di molte delle pellicole proiettate. Riflettere e discutere insieme, a partire dal linguaggio cinematografico (storia, regia, sceneggiatura, interpretazione) in una sorta di presa di coscienza e di terapia collettiva. Un progetto troppo ambizioso, che è stato subito ridimensionato. Pensato per un piccolo gruppo - massimo 30/40 detenuti - che avrebbero dovuto partecipare all'intero ciclo di incontri, e con almeno mezz'ora di discussione (anche di più, se necessario), ha trovato due ostacoli principali. Innanzi tutto è stato necessario affrontare il problema del numero: tutti i detenuti desideravano partecipare alla visione del film, che ritenevano un'occasione di svago, un modo per uscire per un paio d'ore dalla cella e socializzare un po' (probabilmente pochi di loro sanno cosa è un cineforum). Per accontentare tutti sono stati fatti turni di presenza alla proiezione dei film ed è venuta così a mancare la continuità necessaria per un lavoro di approfondimento. In secondo luogo, nella programmazione delle visioni non avevamo tenuto conto di tutta una serie di limitazioni di tempo: l'ora d'aria, i colloqui con le famiglie, i turni degli agenti di polizia penitenziaria addetti alla sorveglianza, i tempi dei controlli alle diverse entrate, la disponibilità degli agenti che ci avrebbero dovuto accompagnare, le chiamate e gli appelli nelle varie sezioni. I tempi si sono ristretti e ne è andata di mezzo la discussione del film. Solo alcune volte alcuni di loro hanno potuto esprimere compiutamente il loro pensiero ed iniziare, ma solo iniziare, un percorso di riflessione.
Ciononostante l'esperienza è stata positiva e che i film abbiano fatto riflettere parecchi di loro era dipinto sui loro volti attenti e tesi, traspariva nelle loro teste abbassate, in certi momenti, durante la proiezione, lo dicevano i loro silenzi. Con alcuni di loro è iniziato un bel dialogo, che oltre il film, oltre i dieci minuti di discussione, si è protratto fino alla nostra uscita dal primo cancello più interno. Dopo l'indulto, con i più fortunati, questa sorta di dialogo è diventata collaborazione, anche su questo giornale.

 

Homepage

 

   
Num 61/62 Sett/Ott 2006 | politicadomani.it